Secondo gli inquirenti siamo solo all’inizio di un percorso importante per disarticolare la Concorsopoli umbra ma anche per scoprire altri reati collegati alla sanità.
Così è stata rigettata la richiesta degli avvocati difensori di rimettere in libertà Emilio Duca ex Dg dell’Azienda Ospedaliera, dell’ex Direttore amministrativo Maurizio Valorosi e dell’ex segretario del Pd umbro Giampiero Bocci.
“Misure cautelari meno afflittive – scrivono i giudici – permetterebbero a Emilio Duca, Maurizio Valorosi e Gianpiero Bocci di muoversi liberamente sul territorio e di continuare a coltivare relazioni con altre persone, soprattutto pubblici ufficiali, allo scopo di acquisire ulteriori notizie sull’attività investigativa per impedire o ostacolare l’acquisizione di ulteriori fonti di prova”.
In parole povere il pericolo che i tre indagati dell’inchiesta sui concorsi pilotati all’ospedale di Perugia possano inquinare le prove va evitato perché tutte le prove finora acquisite convergono nell’indicare nei tre il motore di questo ennesimo assalto alla sanità regionale.
Intanto proseguono a ritmo serrato gli interrogatori mentre si cerca di svelare i segreti contenuti nei tre telefoni e negli strumenti telematici in uso agli indagati e loro collaboratori.
Sembra quasi una storia infinita con nuovi elementi che vengono ad aggiungersi a quelli già noti.