Nella giornata di sabato 7 novembre, un medico di Branca è risultato positivo al Coronavirus. Nonostante la rilevata positività, nessuno dei suoi colleghi è stato sottoposto al tampone.
Questo non sarebbe un caso isolato: le segnalazioni di questo tenore ricevute, secondo Tatiana Cazzaniga (Cgil Sanità Umbria) arrivano da tutta la regione.
Il fatto che il personale sanitario continui a lavorare, nonostante la scoperta di un collega positivo, è tuttavia regolare.
“La disposizione è prevista nel Decreto sull’emergenza con misure straordinarie per la sanità che elimina l’obbligo della quarantena per medici e infermieri che sono venuti a contatto con persone positive al virus – precisa la Cazzaniga – Dovranno fermarsi solo nel caso presentino sintomi o risultino positivi al tampone”.
Il tracciamento per tutto il personale sanitario è stato infatti richiesto più volte dai sindacati, oltre alla convocazione di un comitato di salute e sicurezza, istituito a maggio, ma mai entrato in funzione.
“Ora ci siamo rivolti al prefetto per un tentativo di conciliazione”, conclude la Cazzaniga.