Assistiamo ad un fenomeno nuovo in Umbria, i centri estivi attivati da comuni e associazioni sta avendo un boom di iscrizioni dovuti al desiderio della famiglie, dopo la chiusura delle scuole, di far frequentare ai propri figli un ambiente sereno e per farli stare in compagnia di coetanei.
Si spiega così, ad esempio, il raggiungimento della quota di 800 iscrizioni, 100 in più dell’anno scorso, a Città di Castello, fatto che “certifica il successo dell’edizione 2019 dei Centri Sportivi Estivi di Polisport, che dopo Ferragosto prolungheremo in via eccezionale di un’ulteriore settimana per accontentare le numerose richieste delle famiglie tifernati”.
Anche gli altri comuni della regione certificano il successo di identiche iniziative e campetti da calcio e piscine sono frequentatissimi dai ragazzi che così possono svolgere attività all’aria aperta tranquillizando i genitori che lavorano o prendono qualche giorno di relax.
Questo dovrebbe far riflettere il mondo della scuola e spingere i responsabili a mettere a disposizione le proprie strutture per attività ludiche ma anche di formazione e recupero delle lacune dimostratte nel corso dell’anno.
Due mesi lontano dai libri possono essere deleteri per la formazione dei giovani, facendo diventare la scuola un centro di formazione permanente, magari affidando la gestione ad associazioni sia culturali che sportive che diversifichino l’offerta dell’insegnaento nel corso di tutto l’anno.