Evasione fiscale per un milione di euro è stata scoperta dalla tenenza di Città di Castello della guardia di finanza in un’operazione svolta con Ispettorato del lavoro e Inps. Il blitz dei finanzieri ha riguardato tre aziende operanti nel settore della macellazione e lavorazione di carni.
Secondo le fiamme gialle le attività erano gestite da un unico soggetto che, con l’intento di ridurre i costi e praticare prezzi concorrenziali, elargiva buona parte dello stipendio ai dipendenti senza applicare le ritenute previste dalla legge.
Queste somme “aggiuntive” venivano indicate in busta paga con diciture “improbabili” – è spiegato in una nota della gdf – come “prestiti” o “somme aggiunte al netto”. Sono stati quindi scoperti 154 lavoratori risultati irregolari. Le loro posizioni sono ora al vaglio dei finanzieri per verificare che non sussistano casi di “reddito di cittadinanza” percepito indebitamente.
L’indagine ha permesso di appurare la presenza di profili di irregolarità fiscale come redditi non dichiarati superiori al milione di euro e il mancato versamento di 500 mila euro di Iva e di un milione e mezzo di ritenute (in questo caso regolarmente applicate).
“Il servizio, sottolinea la guardia di Finanza, indice della trasversalità dell’azione del Corpo, si colloca nell’ ambito della tutela delle entrate, della salvaguardia della situazione previdenziale dei lavoratori e della garanzia della leale concorrenza tra imprese”.