Di Alberto Laganà – Foligno, con la vittoria di Stefano Zuccarini della Lega è l’esempio emblematico dell’indirizzo che sta prendendo la politica regionale, gli elettori non vogliono più sentir nemmeno parlare di affaristi renziani in salsa umbra o dalemiani di ritorno che rimpiangono il Pci.
Dicevamo della città della Quintana: a fronte di un candidato del centrosinistra stimabile c’era un contorno di gente che rappresentava l’esatto contrario di ciò che la gente chiede, il cambiamento.
Ed anche in questa città, come già successo a Perugia e Terni l’ago della bilancia è stato il Movimento 5 Stelle, che in parte si è astenuto ma un’altra parte ha votato contro il Pd non a favore del centrodestra.
Qualche colpa ce l’ha anche la legge elettorale che permette di mettere in campo coalizioni eterogenee pur di assemblare una maggioranza raccogliticcia pronta a litigare alla prima poltrona contesa.
La competizione dovrebbe essere tra partiti, ma sia Lega che Pd la temono perché altrimenti, come accaduto a Benevento (un ballottaggio che per Repubblica non esisteva), il Movimento vincerebbe con il 70% dei consensi in quanto forza politica non connotata secondo i vecchi schemi destra sinistra. Ma anche questo movimento deve uscire dal mondo dei sogni ed affrontare la realtà: il metodo di scelta dei candidati è semplicemente ridicolo perché non è una selezione dei migliori ma una serie di clic sulla tastiera. Quando selezionerà la sua classe politica e si darà una struttura da grande soggetto politico diventerà adulto.
Per il Pd ci sono aspetti positivi da non sottovalutare. Non c’è stato il crollo temuto ma un avvertimento chiaro e forte: via i trafficanti dal tempio, i residui del Pci e le scorie del Renzismo, per tornare a parlare ai progressisti non con formule vuote, ma con progetti concreti e gente nuova.
Altrimenti alle prossime Regionali il centrodestra vincerà a mani basse, e non per meriti particolari, ma perché costituisce un’alternativa al nulla.
Ultima annotazione per il centrodestra: nelle candidature, anche dove ha vinto, non ci sono state grande novità ed aver raccattato personaggi non proprio trasparenti potrebbe essere la sua tomba. E diciamola tutta, dove governa come a Perugia c’è molto da dire: non si è accorta di nulla di quello che avveniva alle sue spalle (?) nella sanità ed i cosiddetti poteri forti cittadini sono ancora lì, per interposta persona a dettar legge.