di Francesco Castellini – Più multe per tutti. Perugini salassati senza pietà dal Comune. Si fa presto a dire “saremo diversi”, “staremo sempre dalla parte dei cittadini”, “non applicheremo misure repressive o punitive”, “andremo incontro alle esigenze di ogni singolo residente”.
Poi però, come si suol dire: finita la festa gabbato lo santo. Insomma vai a vedere, e anche in questa Perugia che aveva tanto sperato in un vento di cambiamento, le soluzioni adottate dai nuovi amministratori pubblici sono sempre le stesse, guarda caso le più retrive e scontate, di quelle che anche l’ultimo degli amministratori di condominio sarebbe in grado di applicare per far aumentare le entrate.
E così, senza fantasia e creatività, e a volte senza nemmeno un briciolo di pudore, ecco le solite gabelle che il Comune impone ai suoi sudditi-bancomat. Fra queste, manco a dirlo, spiccano le multe ai sempre più angariati e tartassati automobilisti.
In fondo niente di più facile, stai lì con il blocchetto sempre aperto, con le foto che automaticamente scattano i cosiddetti semafori intelligenti, ed ecco che fai cassa, e non c’è da scherzare. Come se non bastasse adesso la polizia municipale di Perugia è stata dotata di uno strumento sofisticato che si chiama autoscan che le consente di verificare immediatamente se il mezzo è in regola con assicurazione e revisione, se il malcapitato conducente ha indossato la cintura di sicurezza, e perfino se parla al telefono con gli auricolari. La cosa, è evidente, non richiede nessuna strategia politica. Basta accomodarsi sulla poltroncina del primo cittadino e senza industriarsi tanto godersi il panorama.
Come riporta il Sole 24 Ore a Perugia gli incassi del Comune per le multe sono in forte crescita.
E così, mentre la media in Italia è di una sanzione ogni 20 secondi, a Perugia ne viene elevata una ogni 14. Alla faccia del bicarbonato!
Possibile che i perugini siano diventati tutti pirati della strada?
Resta da capire dove vanno a finire tutti questi soldi.
La legge è abbastanza chiara. Gli articoli 208 (proventi) e 142 (autovelox) del codice della strada prevedono che il 50% possa essere utilizzato a proprio piacimento e che l’altro 50% venga destinato a settori ben specifici, di cui il 12,5% obbligatoriamente per la segnaletica e il resto per la sicurezza stradale.
Ma i continui scandali degli autovelox non a norma, dei semafori taroccati, delle strade martoriate da mille e mille buche, senza contare la denuncia di Federconsumatori Umbria che minaccia di volerci veder chiaro sulla moltiplicazione dei parcometri e delle strisce blu, fanno accendere più di un sospetto sul fatto che anche quella metà del bottino proveniente dai forzati prelievi perpetuati sugli automobilisti torni in qualche modo ad essere reimpiegato al servizio dei contribuenti.