I poliziotti delle Volanti lo hanno notato mentre si trovava a bordo di una vettura, in compagnia di un altro soggetto, in via Mario Angeloni. Alla vista degli agenti, il conducente dell’auto si metteva in marcia con un’andatura a dir poco incerta, accelerando e decelerando senza motivo. Il veicolo veniva più volte invitato a fermarsi e solo dopo ripetuti segnali di alt l’auto accostava.
A bordo due giovani italiani, un assisano del ’90 che guidava il veicolo ed un coetaneo originario di Umbertide, entrambi residenti a Perugia. I due apparivano da subito estremamente nervosi ed insofferenti ed il conducente, a carico del quale emergevano pregiudizi per stupefacenti, appariva in evidente stato di alterazione riconducibili tipicamente proprio all’assunzione di droghe: in stato di agitazione era tuttavia incapace di rispondere compiutamente alle domande degli agenti, presentando pensiero rallentato e formulando frasi sconnesse e contraddittorie.
Data la situazione e le risultanze degli accertamenti, gli operatori procedevano ad un controllo più approfondito esteso anche al mezzo che dava esito negativo per quanto riguarda gli stupefacenti. Tuttavia, sul tappetino corrispondente al sedile anteriore lato passeggero, i poliziotti rinvenivano una busta contenente numerose siringhe ancora sigillate, una fiala di naloxone (comunemente usato per contrastare i casi di overdose) e numerose confezioni di soluzione fisiologica.
Accompagnati in Questura entrambi, i poliziotti chiedevano al conducente di sottoporsi al test per gli stupefacenti ma questi rifiutava, asserendone l’inutilità poiché il risultato sarebbe stato positivo.
Ciò posto, al termine degli accertamenti, il giovane veniva indagato per guida in stato di alterazione psicofisica da stupefacenti, con contestuale ritiro della patente di guida.
L’auto, intestata al padre del 28enne, veniva affidata alla madre del giovane nonché moglie del proprietario.