La salute dell’aeroporto umbro, chiamato addirittura internazionale (!), preoccupa fortemente gli esponenti della maggioranza in Regione e ancor più quelli dell’opposizione che da molto tempo lamentano la mancanza di idee e di iniziative valide per il rilancio dello scalo.
L’audizione in Seconda commissione consiliare del presidente della Sase (la società di gestione del San Francesco d’Assisi) Ernesto Cesaretti, e del direttore generale di Sviluppumbria Mauro Agostini, testimoniano quello che già tutti sapevano, si va di male in peggio
Sì, perché anche il ridimensionamento del contributo della Camera di Commercio da 1,1 milioni a 400mila euro e l’annullamento di alcune rotte con relativa perdita di decine di migliaia di passeggeri, non lasciano ben sperare per il futuro.
Per questa estate si può viaggiare solo per Londra, Malta, Catania e Bruxelles, mentre molti umbri si aspettavano una qualche soluzione che in passato era tra le rotte più gettonate. A parte Londra (con l’incognita delle conseguenze della Brexit) le altre rotte non sono molto appetibili e non potranno certo risollevare le sorti dello scalo.
Si parla di un’accademia del volo e di un volo per Milano ma ancora di concreto non c’è molto, a parte il fatto che si vorrebbe dirottare la tassa di soggiorno per finanziare lo scalo quando invece sarebbe più utile per iniziative promozionali per il turismo umbro.