Maria Rosi a proposito della cannabis terapeutica Non si può negare che la cannabis è un lenitivo del dolore, utilizzabile dai malati terminali; ma questo legittimo percorso terapeutico, da affidare al monitoraggio di un medico, è altra cosa dall’abuso che oggi ne fanno i giovani, considerando la cannabis uno strumento da sballo.Si tratta di due percorsi distinti, due o rette parallele che non potranno mai incontrarsi.Maria Rosi(Pdl) prende posizione sui temi oggetto di un convengo organizzato proprio oggi a Perugia da Rifondazione comunista, a Palazzo Cesaroni. A suo giudizio dopo le ripetute prese di posizione della Comunità Europea sui danni fisici e psichici che provoca la cannabis, “è pura follia proporre ancora una distinzione fra droghe leggere e pesanti.
L’unico messaggio che tutti insieme bisogna dare ai giovani è, invece il richiamo alle conseguenze negative sulla salute provocate da tutte le droghe. Invece, il consigliere Damiano Stufara punta ancora i riflettori sui benefici della cannabis confondendo volutamente le idee ai giovani, allo scopo di far passare il messaggio che, in fondo in fondo, fumarsi una cannetta fa pure bene. Il mio auspicio, conclude Maria Rosi, è che si renda conto che continuare ad aggrapparsi a sterili ideologie danneggia i percettori di simili messaggi.
Sarebbe più utile invece, a partire dalla triste realtà perugina, allinearsi una volta per tutte a quello che dicono gli studiosi di tutta Europa, quando affermano che la cannabis è dannosa”.