La Presidente Tesei, nel presentare le prime direttive della Fase “ del Covid 19 in Umbria ha annunciato per la prossima settimana il pacchetto economia ed ha confermato che “non sarà trascurato alcuno perché terremo conto di tutte le tipologie di economie di cui è composta l’Umbria.
Malgrado l’Umbria si sia avvicinata ai contagi zero – https://www.quotidianodellumbria.it/quotidiano/perugia/coronavirus/covid-19-umbria-vicina-contagi-zero – rientrando tra le regioni più virtuose d’Italia, la riapertura delle attività produttive e commerciali sarà graduale e comunque allo scadere dell’attuale Dpcm per l’emergenza sanitaria da Coronavirus.
Le direttive fanno parte di un protocollo – ha spiegato la presidente- “frutto di uno studio approfondito e di un lavoro sinergico di confronto” con le parti sociali, le associazioni datoriali, l’Università degli Studi di Perugia e il Comitato tecnico-scientifico, e condiviso con la prefettura di Perugia – che quindi vuole significare “un ritorno alla vita normale, nella massima sicurezza e tutela della salute per tutti. Siamo sensibili a tutte le problematiche e non lasceremo indietro nessuno”
La governatrice ha spiegato che la Fase 2 sarà complicata “Abbiamo unito le forze e continuiamo a farlo per giungere a una proposta seria e costruttiva per una riapertura graduale e condizionata delle attività produttive in una fase 2 che sarà ancora più difficile da gestire di quella dell’emergenza della diffusione del Covid-19, con la consapevolezza che potrà esporre a un potenziale aumento di contagi.
Una delle misure principali riguarderà pertanto l’aspetto sanitario, a cominciare dall’uso di adeguati dispositivi di protezione individuale, dalle mascherine ai guanti, che dovranno continuare ad accompagnarci anche nella vita di tutti i giorni. Pensiamo anche ai test sierologici per prescreening, alla misurazione della temperatura corporea, a nuove metodiche di lavoro che prevedano distanziamenti”.
“Riaprire – ha detto ancora la presidente Tesei – non significa che l’emergenza è finita e non sarà un ritorno alla situazione che abbiamo lasciato. La nostra proposta vuol guardare avanti, con una visione prospettica, guardando anche alle opportunità che si aprono per il nostro sistema economico e produttivo, in termini di innovazione e sviluppo di start up, e anche in questo è di grande importanza la collaborazione con l’Università di Perugia. L’Umbria, con le sue peculiarità e con i buoni risultati della gestione dell’emergenza, si propone pertanto come laboratorio, a livello nazionale, nell’interlocuzione con il Governo”.
“Nella fase 2 – ha sottolineato inoltre – i comportamenti individuali saranno ancora più importanti: dall’uso dei dispositivi di protezione individuale, dei disinfettanti, al rispetto delle direttive nazionali e regionali”.
Il Prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia, è intervenuto nel sottolineare l’importanza della collaborazione istituzionale nella gestione dell’emergenza e “il grande senso di responsabilità” dimostrato dalla collettività umbra, ha ricordato le attività svolte dalla Prefettura per la ripartenza delle attività nel rispetto della legalità e della sicurezza.
Il Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Perugia, Maurizio Oliviero, nel rimarcare a sua volta la valenza di “una strategia condivisa che produce benefici da parte di una grande macchina che lavora non solo per questa regione ma per questo Paese” e che “il nostro faro di riferimento è la tutela della salute”.
Oliviero si è infine soffermato sul Gos, il Gruppo operativo di supporto istituito dall’Università. “Ha iniziato a lavorare per la produzione dei reagenti di alta qualità, indispensabili per l’esecuzione dei tamponi e carenti a livello nazionale, facendo sì – ha detto – che in Umbria sia stata garantita la continuità della rilevazione dei casi di contagio. Nei laboratori universitari siamo in grado di produrre anche disinfettanti e antivirali. È stata avviata, inoltre, una valutazione sulle tipologie di mascherine per la protezione individuale”. Un impegno che si aggiunge allo studio “su come l’Umbria, un piccolo microcosmo, possa rimettersi in moto da maggio, dal punto di vista sociale ed economico, in condizioni di sicurezza, analizzando i fabbisogni del territorio. Potrà essere una grande occasione – ha rilevato – e dare vita a piccoli cluster di economia. Un modello di riferimento nazionale”.
L ‘assessore alla sanità, Luca Coletto ha precisato “Ci prepariamo a ripartire nella maniera che garantisce la massima sicurezza e la tutela della salute. Abbiamo gestito con buoni risultati la fase acuta della pandemia, ora dobbiamo vincere la pandemia economica e ridare forza al territorio umbro. La fase 2 non sarà semplice, ed è certo che nella ripartenza ognuno di noi si dovrà abituare a indossare dispositivi di protezione individuale: questo ci permetterà di ripartire in sicurezza”.