A Città di Castello il gioco compulsivo e patologico muove 60 milioni l’anno. Vale a dire circa 1.500 euro a persona vengono “buttate” per sfidare la fortuna. I dati li fornisce la Asl, che ricorda anche come in questo momento ci siano 18 utenti in cura. Dunque per porre un freno ad una situazione drammatica, legata a questa patologia, scendono in campo una serie di enti della Zona sociale 1 con un progetto-pilota per il centro Italia: “Link Up-Collegati”, che introduce gratuitamente nuove forme di benessere come 1′ “estetica sociale”, che aiuta chi ha una disabilità fisica ad acquisire un aspetto in linea con la desiderabilità sociale, migliorando la pro-pria immagine esterna e l’autostima. «Secondo i dati dalla Asl, la ludopatia è un fenomeno allarmante – ha detto l’assessore Luciana Bassini – e il concetto di di-pendenza oggi tende ad arricchirsi di nuovi comportamento additivi, legati a internet e alla tecnologia: Da qui l’idea di lavorare sulle dipendenze, a prescindere dalla tipologia, e di coinvolgere cittadini, pensionati e giovani sulla ricerca di risorse anzidipendenza, profondamente connesse alla realtà quotidiana».
Quarto nella graduatoria nazionale, Link Up è stato finanziato da un bando della Regione Umbria diretto al terzo settore per 15mila euro. Altrettanti verranno da risorse locali. Michela Traversini, consulente estetista visagista per la Asl Umbria 1, è la responsabile del laboratorio di Estetica sociale, attivato presso la Farmacia comunale del centro, in via Vittorio Emanuele Orlando, ogni mercoledì dalle 9 alle 13. Per il presidente di Farmacie Tifernati Lazzaro Gaudenzi Fiorucci è un passo in avanti verso l’idea di “Farmacia di servizi che stiamo perseguendo in tutti e tre i negozi, con prestazioni materiali e immateriali aggiuntive per rispondere in modo diretto e più efficace ad una domanda di salute, che altrimenti potrebbe rivolgersi ad internet o al passaparola. Anche questo secondo noi significa trovare soluzioni dal basso, specie per le nuove patologie”.