Di Alberto Laganà
La proverbiale sicurezza delle banche è finita, basti pensare ai crac dai numeri vertiginosi con relativa perdita dei propri risparmi da parte dei correntisti; ora un’altra mina si abbatte sui clienti, la diffusione dei movimenti e di ogni altri rapporto che si ha con la propria banca. E tutto ciò fa paura a molti perchè il Grande Fratello del Fisco
entro il prossimo 31 marzo entrerà in banche, poste e operatori finanziari. Questi sono chiamati a inserire nell’Anagrafe dei rapporti finanziari i saldi e i movimenti bancari di tutti gli italiani nello scorso anno. Banche e operatori trasmetteranno inoltre i dati relativi ai titolari di cassette di sicurezza, con tanto di numero totale di accessi annui, presenza di oro e preziosi, operazioni effettuate ogni anno. Solo per il 2015, la mole, tra conti correnti, carte di credito, IBAN, prodotti finanziari, giungerà a un miliardo di rapporti,
a cui si aggiungono tutte le operazioni finanziarie non immediatamente tracciabili, come assegni, bonifici, cambi valuta, e così via. Le eventuali risorse riguadagnate dallo Stato andranno a confluire in un “tesoretto” che verrà utilizzato dal governo per ridurre la tassazione il prossimo anno. Questo il lato positivo, vediamo ora gli aspetti negativi: il primo e più preoccupante la possibilità per la malavita di ottenere dati sensibili per compiere colpi e rapine, andando a colpo sicuro;
l’altro è la fuga dei correntisti che torneranno al tradizionale mattone o cassette di sicurezza private togliendo agli istituti finanziari la possibilità di avere denaro da prestare alle imprese con il rischio di alimentare una finanza opaca o peggio ancora lo strozzinaggio già abbastanza diffuso per riciclare denaro sporco. Insomma più si restringe la libertà economica del singolo cittadino più si distrugge economia e di questo passo torneremo al baratto e ad una economia di guerra.