La vicenda del piccolo che era stato portato dai genitori all’ospedale dopo dieci giorni di febbre alta ha avuto una svolta: non si trattava di una tonsillite come diagnosticato da un medico incompetente che lo ha visitato ma di una polmonite che poteva avere ben altri esiti se le insistenze dei genitori stessi
e l’intervento della responsabuile del reparto non avessero fatto sì che venisse ricoverato per ulteriori analisi. E le analisi hanno evidenziato valori completamente sballati ed hanno sentenziato che si trattava di una broncopolmonite. Il primo medico (?) che aveva esaminato il piccolo, dopo aver visto delle placche in gola, non si era preoccupato di fare ulteriori esami, inutile parlare poi delle liste d’attesa per poterle effettuare che costringono sempre e comunque a ricorrere a strutture private. Dopo l’ennesimo caso di malasanità ci si chiede quali provvedimenti il direttore generale dell’ospedale di Foligno intende prendere per far sì che episodi simili non si ripetano.