Un noto spacciatore della zona di Cannara, sulle cui tracce si erano messi già da tempo gli agenti della Polizia di Assisi, è stato denunciato dopo un’articolata attività d’indagine.
Si tratta di un quarantenne italiano, già noto alle Forze dell’Ordine per i numerosi precedenti specifici allo spaccio di sostanze stupefacenti e per un arresto avvenuto nel 2010 per il reato di violenza sessuale.
Un curriculum criminale di tutto rispetto quello di “Bugy” così lo spacciatore era soprannominato dai suoi clienti.
L’attività investigativa compiuta permetteva agli agenti della Squadra Anticrimine, guidati sul campo dall’Isp. C. Valter Stoppini, di individuare l’abitazione del giovane e iniziare così mirati servizi di appostamento e pedinamento che permettevano di registrare il continuo andirivieni di giovani presumibili clienti.
Ed è proprio nel corso di uno di questi servizi, in tarda serata, che i poliziotti decidono di compiere il blitz presso l’abitazione del pregiudicato. Scattata così la perquisizione domiciliare, venivano rinvenuti sul piano della cucina una busta di nylon contenente 13 pezzi di hashish del peso complessivo di 30 grammi e una bilancina di precisione elettronica sulla quale venivano trovati residui di sostanza stupefacente, conferma che la stessa venisse utilizzata per la pesatura e dunque per la preparazione delle dosi.
La cucina come vero e proprio bancone di lavoro per la compravendita. Infatti sempre all’interno di un cassetto del mobile del tinello venivano trovati, ben custoditi all’interno di una pochette, ben 860 euro: 50, 20 e 10 euro il taglio delle banconote, utilizzate per dare il resto con maggiore facilità ai clienti.
Nella camera da letto, occultati tra la biancheria nel cassettone di un armadio, anche il classico rotolo di banconote da 100,00 e 50,00 euro per un valore complessivo di circa 10.000 euro. Venivano trovate inoltre anche 500 sterline, che secondo quanto da lui stesso affermato agli agenti, gli sarebbero servite per un viaggio imminente a Londra.
L’uomo lavora solo saltuariamente per un’azienda agricola, sarà difficile per lui giustificare la disponibilità di tali somme di denaro che intanto è stato sottoposto a sequestro perché ritenuto provento di attività illecita. Ancora più difficile sarà difendersi dalla denuncia per spaccio di stupefacenti che per lui è scattata inevitabile.