Situazione a rischio per il primo cittadino, che paga così la colpa di essersi ricandidato per il centrodestra

A Terni salta il consiglio comunale sull’approvazione del Dup, documento unico di programmazione, per assenza del numero legale.
Al primo appello c’erano solo cinque consiglieri tutti di minoranza e pochi esponenti della maggioranza. Al secondo, il numero dei consiglieri presenti sono saliti a 14, comunque insufficienti per il regolare svolgimento del Consiglio dichiarato sciolto. A presiedere i lavori fra l’altro c’era Francesco Filipponi, vice di Ferranti, assente anche lui come tutta la maggioranza.Si è così spaccata la maggioranza con le opposizioni schierate all’attacco, che ha convocato una conferenza stampa congiunta: “Abbiamo assistito allo spettacolo di un amministrazione che fugge – ha esordito Alessandro Gentiletti di Senso civico -, anziché presentarsi e confrontarsi con l’opposizione su temi di interesse per la città. La conferma dopo cinque anni che avevamo ragione quando dicevamo che gli esponenti del non avevano a cuore i ternani”.
Una situazione che fa traballare fortemente la poltrona del sindaco Leonardo Latini.
Si vedrà domani alle 15 se il primo cittadino sarà supportato dalla sua maggioranza, o se invece i suoi sostenitori non voteranno il bilancio.
Martedì, come detto, è convocata una nuova seduta in consiglio comunale, nella quale si riproverà a votare il Dup, e poi eventualmente il bilancio, per il quale c’è tempo però in teoria fino al 30 aprile. Ma ormai, davvero, la situazione per il sindaco appare ad alto rischio.