La richiesta al Governo è quella di una maggiore attenzione al servizio sanitario nazionale. In Italia rischiano il blocco 25mila interventi
Come previsto si sono registrati disagi nel sistema sanitario pubblico anche in Umbria per lo sciopero di dirigenti medici, sanitari e veterinari indetto dai sindacati Fvm, Aaroi-Emac, Fassid e Cisl.
“Indispensabile – scrivono le sigle sindacali – per dare un messaggio chiaro alla politica di Governo: il servizio sanitario nazionale ha bisogno di aiuto. La Legge di Bilancio non lo aiuta affatto. Lo sciopero – spiegano – è l’estrema ratio a cui ricorrere per reclamare il diritto pubblico alla salute garantito da personale pubblico, dato che il governo centrale scaccia dal pubblico impiego i professionisti di cui la sanità pubblica ha bisogno, nel silenzio assordante delle Regioni, che per mantenere i loro sistemi sanitari dovendo ricorrere a cooperative e gettonisti vari dovranno aprire voragini nei loro bilanci”.
“Siamo costretti – spiegano i sindacati – a bloccare ancora i servizi ordinari nelle strutture sanitarie, in particolare dei radiologi, anestesisti e rianimatori oltre che dei veterinari dei dipartimenti di prevenzione e, comunque, di tutti quelli forniti dagli operatori che aderiscono alle sigle che hanno indetto questo sciopero.
Medici, veterinari e farmacisti si sono ritrovati a Roma per manifestare in piazza Castellani, davanti al Ministero della Salute.