Trenta scuolabus hanno sfilato a Terni per richiamare l’attenzione sul bando per l’appalto pubblico comunale. La cooperativa Cmt che da anni si occupa di trasporto pubblico, in particolare scolastico, rischia di finire travolta dal nuovo bando che dimezza l’importo precedente. La protesta lungo corso del Popolo è andata in scena mercoledì mattina.
Nel corso dell’incontro con i rappresentanti sindacali l’amministrazione comunale ha illustrato nel dettaglio i contenuti del capitolato e ha preso atto del fatto che le sigle hanno evidenziato la differenza tra l’importo annuale attuale e quello previsto a base d’asta, ma ha ribadito che «l’importo chilometrico è in linea con quanto previsto da altre amministrazioni comunali umbre e si presterà la massima attenzione nel controllo dell’esecuzione del contratto».
«La gara – spiega l’amministrazione comunale in una nota – è il frutto di una decisione politica assunta nel 2019 e si è resa necessaria in quanto il servizio di trasporto scolastico è oggi garantito in virtù di un precedente contratto del 2005, ante Codice degli appalti, proseguito per 11 anni dopo la naturale scadenza. Non sarebbe stato possibile agire diversamente nel rispetto della legge e della normativa sull’anticorruzione e sulla trasparenza».
«Il nuovo appalto – prosegue il Comune di Terni – tutela l’interesse pubblico, avendo come importo a base d’asta un prezzo in linea con quanto previsto attualmente dai Comuni in ambito regionale, tutela i lavoratori garantendo la clausola sociale al fine di promuovere la stabilità occupazionale, tutela l’ambiente efficientando il parco vetture, tutela la qualità del servizio premiando la manutenzione, la pulizia e la sicurezza degli automezzi, prevedendo un sistema di trasporto tracciabile in base alla tecnologia Gps e tutela le famiglie introducendo le fasce Isee per la tariffazione. I lavoratori sono tutelati anche dalla previsione della applicazione del Ccnl autoferrotranvieri».
«In particolare – osserva palazzo Spada – l’appalto prevede il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e non il criterio del massimo ribasso, premiando con una quota del 70% l’offerta tecnica. In merito alle problematiche legate alle misure di contenimento del Covid, il capitolato prevede la possibilità di un adeguamento, proprio per far fronte ad eventuali esigenze specifiche. C’è inoltre la possibilità di modificare le condizioni contrattuali fino al limite del 20% previsto dal Codice dei contratti. Il capitolato prevede quindi elementi di flessibilità».