Si riavviano le procedure sospese per l’emergenza Covid e in Umbria sono più di 1.600 le famiglie che rischiano di restare senza un tetto
L’unico paracadute è il blocco degli sfratti. Gli inquilini che hanno ricevuto un’ordinanza esecutiva dal 28 febbraio al 30 settembre 2020 potranno restare in casa fino a settembre 2021, scadenza a fine anno per le ordinanze di sfratto emesse da ottobre 2020 a maggio 2021.
Dopo più di un anno di blocco e senza alcun ristoro, i proprietari escludono un’ulteriore proroga, così c’è il rischio che a settembre esploda una vera e propria emergenza abitativa.
A dare l’allarme è don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana di Perugia e Città della Pieve: solo nei primi quattro mesi del 2021 più di 2.100 famiglie si sono rivolte al centro d’ascolto. Erano 3.240 nello corso anno, periodo che già aveva fatto registrare un aumento del 35% rispetto alla fase pre-pandemica. Spesso sommerse dai debiti, non riescono ad affrontare le spese essenziali.
La Caritas perugina ha lanciato l’iniziativa “Adotta un affitto”: «ci siamo rivolti a imprese, parrocchie e famiglie – spiega don Marco – che ci hanno permesso di raccogliere più di 100 mila euro di donazioni». E da marzo 2021 è partito il progetto “Adotta una famiglia”: 40 nuclei familiari saranno affiancati da altrettante famiglie, che le aiuteranno a provvedere ad affitti, bollette e beni di prima necessità. Fra loro c’è Roberta, perugina di 57 anni. «Prima del covid lavoravo come cuoca, poi ho perso il posto, allora – dice commossa – ho trovato il coraggio di rivolgermi alla Caritas, dove ho trovato le porte aperte». Grazie ad “Adotta un affitto” sono state aiutate più di 50 famiglie, con il nuovo progetto, Caritas vuole soccorrerne altrettante.