Chiaramente i proprietari delle macchinette mangia soldi protestano contro la nuova legge che cerca di combattere la ludopatia, cioè la malattia agevolata dalle slot machines che fa la fortuna di Las Vegas ed altre cattedrali del gioco d’azzardo.
La protesta dei gestori ha fatto i suoi proseliti anche nella nostra regione ed è salito agli onori della cronaca lo spagnolo Jordi Calvet Torrents, proprietario di tre sale, da quando il vice premier Di Maio lo ha postato sul suo indirizzo facebook attaccando le lobby delle macchinette infernali che hanno mandato sul lastrico moltissime famiglie.
Per protesta i gestori, in una sorta di sciopero bianco, hanno spento le loro macchine e non si riaccenderanno finché gli operatori del settore non otterranno un confronto al tavolo con il go-verno.
Il Decreto Stabilità del Governo ha abbassato ulteriormente la percentuale di vincita che spetta ai giocatori, portando l’erogazione di denaro dal 70% al 68%. L’autore della protesta ha tre sale, due a Perugia, Ponte San Giovanni e via Piccolpasso, e una a Foligno, con 14 dipendenti e possiede 80 apparecchi che devono essere buttati via.
Quello che i gestori non dicono è che il rapporto tra slot e giocatori in Italia è una ogni 143, molto più alto che negli altri paesi, mentre molto spesso servono a riciclare denaro sporco o sono gestite direttamente dalla malavita.