Promosso dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, nella ricorrenza del Patrono dei Giornalisti, San Francesco di Sales, a Perugia, nella chiesa di Santo Stefano – con un incontro con il Cardinale Gualtiero Bassetti – e poi con la celebrazione della messa e il passaggio attraverso la Porta Santa nella Cattedrale di San Lorenzo è stato celebrato il Giubileo dei Giornalisti.
Nella chiesa di Santo Stef ano con il cardinale Bassetti c’erano il suo ausiliare mons. Paolo Giulietti e il direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali Maria Rita Valli. Il cardinale ha parlato delle responsabilità degli operatori dell’informazione affermando fra l’altro che la libertà ci permette di ascoltare, di conoscere tutto ciò che vogliamo. La libertà è essenziale per la vita di ognuno di noi, in particolar modo per quella di un giornalista, che deve poter conoscere i fatti così come sono realmente avvenuti. La responsabilità sta nel trasmettere, riferire agli altri, quanto si è conosciuto, ma nella verità, senza distorsioni o interpretazioni arbitrarie. Fedeltà e rispetto della “parola” in tutto il suo significato profondo è il compito di tutti noi». Il cardinale si è anche soffermato su un’espressione di papa Paolo VI, sempre attuale per gli operatori dei media di oggi: «“Parlare a giornalisti! c’è di che tremare: i giornalisti sono i professionisti della parola, sono gli esperti, gli artisti, i profeti della parola (…). Parlare a giornalisti! C’è di che temere: essi sono pronti ed abilissimi a carpire una parola, un’allusione, una frase, e a trovarvi dentro cento significati; e ad attribuirvi quello che essi vogliono”. È un elogio e un rimprovero allo stesso tempo. Paolo VI utilizza parole bellissime per descrive la professione o missione del giornalista. Egli è un esperto, un artista, addirittura, un profeta della “parola”, ma, se non c’è responsabilità, si può diventare, manovratori della “parola”, facendole perdere il senso originario e la profonda verità».
«Papa Francesco, nel suo messaggio per la 50° Giornata delle Comunicazione Sociali – ha proseguito il porporato –, ci affida il compito di annunciare la misericordia del Signore a tutti gli uomini. Ciò comporta, innanzitutto, trovare un linguaggio nuovo, sempre più rispettoso, capace di creare ponti e di unire le persone, senza escludere nessuno. La misericordia è un sentimento profondo, chi lo sperimenta sente la necessità di uscire da se stesso e di capire le situazioni e le ragioni degli altri. È un sentimento che ci invita a credere che esiste un modo nuovo sui cui basare i rapporti interpersonali e che ci aiuta a comunicare a tutti la bellezza di una vita aperta ai fratelli e alla ricerca di un dialogo che, per chi ha fede, diventa preghiera e quindi dialogo con l’Assoluto di Dio. Mi auguro perciò, che ascoltare e comunicare, in un dialogo vero e profondo, diventino atteggiamenti che si completano e che richiamano quell’atteggiamento di sensibilità e di rispetto che ognuno di noi deve all’altro. L’ascolto attento e sincero ci aiuta a mettersi al fianco degli altri, ad essere vicini agli uomini e alle donne di oggi, per capire sul serio i drammi e le angosce di una società che, pur immersa in un mare di tecnologie avanzatissime, capaci di collegare tutto il mondo in tempo reale, non riescono a risolvere il problema dell’isolamento esistenziale, che ferisce il cuore e l’anima di milioni di persone. Ascoltare, dialogare, coinvolgere, far uscire dalla solitudine è un’opera moderna di misericordia che tutti dovremmo saper praticare. Perché, come diceva San Francesco di Sales: “È l’amore che dà il valore e il prezzo a tutte le nostre azioni”».
Portando a nome dei giornalisti umbri, il presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti Roberto Conticelli ha ringraziato il cardinale Bassetti per le sue parole di incoraggiamento e stimolo. «Sono parole che ci toccano – ha commentato Conticelli –, come anche il riferimento ai colleghi de “Il Giornale dell’Umbria”, ma anche di un’altra realtà in crisi come l’Agi. Confidiamo e speriamo, con il coinvolgimento delle Istituzioni, in una risoluzione del problema che il mondo dei media sta attraversando anche nella nostra regione. Abbiamo la necessità di essere confortati anche dalle Istituzioni ecclesiali, che ci sono sempre molto vicine. E per questa vicinanza ringrazio il cardinale Bassetti, che rappresenta la Chiesa umbra in qualità di presidente della Ceu, anche a nome di un collega che ha dato tanto al nostro Ordine, Dante Ciliani, che ci ha lasciati pochi mesi fa».