A notare la vettura è stata la pattuglia che, la notte tra il 5 ed il 6 febbraio verso le 02:30, si trovava in servizio di controllo del territorio in zona via Dottori. I sospetti sono sorti in seguito all’immediato spegnimento dei fari della vettura, per non consentirne la localizzazione visiva, dopo che gli agenti si erano avvicinati.
A bordo del veicolo c’erano due uomini, un italiano dell’83 con vari pregiudizi per reati contro il patrimonio, ed un dominicano del ’75.
I due sono stati fatti scendere dal mezzo: al momento del controllo, il dominicano indossava un paio di guanti in tessuto.
La perquisizione, estesa all’auto dava esito positivo poiché nel vano portabagagli e sui sedili posteriori gli agenti rinvenivano guanti in tessuto, una torcia da testa, una sega da ferro, 2 chiavi inglesi, 2 cacciaviti a stella, 2 piedi di porco, 1 paio di tronchesi, 2 lastre flessibili ed uno scalandrino a sei pioli estensibile.
Oltre agli arnesi citati, avvolti in una tovaglia da ristorante, i poliziotti trovavano occultati generi alimentari: 11 bottiglie tra alcolici e liquori, prodotti di norcineria (salami, salsicce e prosciutto interi) 2 vassoi di acciaio contenenti carne tagliata e condita.
Nel veicolo vi erano anche due televisori a schermo piatto di grandi dimensioni.
Date le circostanze e la reticenza dei due ad indicare la provenienza della merce, gli agenti hanno contattato il titolare di un ristorante poco distante dal luogo dove era stata rintracciata la vettura.
Il titolare dell’esercizio commerciale è giunto sul posto e, dopo un sopralluogo all’interno dei locali dell’attività, ha riscontrato il furto e riconosciuto la merce come propria.
Nel corso del sopralluogo, peraltro, la polizia ha rinvenuto sul bancone del bar un telefono cellulare che, dalle verifiche, è emerso appartenere al 37enne italiano che, verosimilmente, lo aveva perso durante il furto.
I due sono stati accompagnati in Questura e tratti in arresto per concorso in furto aggravato.
Trattenuti, su disposizione dell’A.G., nelle camere di sicurezza della Questura, sono stati giudicati con rito direttissimo ad esito del quale il giudice ha convalidato l’arresto.