Nonostante le disposizioni governative a Perugia sembra prevalere la voglia di trasgredire. Basta guardare la movida notturna cittadina. Tutta la notte un mare di giovani ad affollare locali, bere, fare rumore e sicuramente non attenersi a tenere il canonico metro di distanza.
In tutto in barba al Coronavirus, mettendo così a rischio la propria vita e quella delle persone con cui poi vengono in contatto.
Che dire dunque di questo caos registrato fino a tarda notte tra via Baldeschi e via Rocchi in centro storico a Perugia? In piazza IV Novembre è perfino arrivata la polizia e ha identificato decine di giovani ubriachi. A chiedere l’intervento delle forze dell’ordine alcuni residenti del centro storico che hanno lamentato rumori e fastidi insopportabili.
In campo ad un certo punto è sceso anche il sindaco Romizi, che (comunque privo della stella da sceriffo) è andato in perlustrazione in vari locali pubblici del centro per controllare di persona che venissero applicate alla lettera le direttive del Governo.
Ma ciò che colpisce di tutta questa vicenda è il comportamento davvero irresponsabile di tanti giovani che volutamente non si attengono alle direttive.
Insomma, a fronte di scuole e università chiuse, continuano a verificarsi situazioni di assembramento e affollamento per shopping, attività ludiche, ritrovi. Abbracci, baci, strette di mano, nessuna distanza di sicurezza. Chi si ostina ad ignorare questa indicazione, continuando ad affollare negozi e centri commerciali, partecipare a feste e organizzare cene o aperitivi, talvolta vantandosene anche sui social. Sono convinti che i giornali facciano allarmismi eccessivi, insultando giornalisti, direttori di giornali e testate accreditate. Secondo loro “la vita deve andare avanti, non si può fermare l’economia”.
Ma di certo tutto questo non aiuta. Soprattutto quello che diventa la cosa più allarmante è il fatto che poi questi benedetti giovani tornano a casa e nel contatto con i familiari potrebbero fare da portatori sani di virus. Tant’è che i medici hanno messo in risalto il fatto sono proprio i nipoti a contagiare i nonni. E dunque è bene ricordare che sono le persone anziane quelle più a rischio, quelle che pagano con la vita il contagio col coronavirus.