Diciamo la verità, a Perugia questa storia delle “bici in affitto” non ha mai funzionato. In principio era il bike sharing che tutti volevano: nato in Francia, e che nel giro di un decennio si è imposto in tutta Europa e non solo. Ma da queste parti, alla prova dei fatti il sistema della bici condivisa, vale a dire due ruote sulla rastrelliera, tessera per sbloccarla, pedalata fino a un’altra rastrelliera di destinazione (in genere gratis i primi 30 minuti), riaggancio della bici, non ha mai dato i risultati sperati.
Sarà che Perugia è tutta una “pettata” e non è comoda per niente per chi la vuole affrontarla a due ruote, tant’è che tale “investimento” è a tutti gli effetti “fallimentare”, ha comportato un buco di trecentomila euro. Il progetto bike sharing (bici in affitto) del Comune di Perugia dopo cinque anni è ancora tutto in “salita”. Lo dicono i numeri: 517 abbonati a 30 euro l’uno censiti ufficialmente fino ad un anno fa, meno di 600, ufficiosamente, fino ad oggi. Un disastro, che poteva sicuramente essere evitato con un può di buon senso.