Il suo grande amore per la città che lo ha adottato. Fu centravanti dei Grifoni di Mazzetti in serie C
di Bruno Di Pilla
Resterà sempre nei cuori dei perugini e degli umbri l’inconfondibile sagoma di Ilario Castagner, con il ternano Corrado Viciani geniale interprete del gioco “corto” e sbarazzino degli anni Settanta del Novecento.
Persona gentile, impeccabile e dall’immancabile sorriso con gli avversari di turno e negli stessi rapporti con tifosi e cronisti, “mastro Ilario” è stato apprezzato anche all’estero per aver saputo mirabilmente amalgamare, nello spazio di pochi mesi, un pugno di calciatori poco più che discreti, capaci di stupire l’Italia non solo per i risultati ottenuti in campo per un quinquennio ma, soprattutto, per le brillanti trame di gioco esibite perfino al cospetto di temibili squadroni europei. E non fu tanto lo straordinario secondo posto della stagione 1978-1979, con la squadra imbattuta alle spalle del Milan di Liedholm, a destare la crescente ammirazione degli osservatori di mezzo mondo, quanto l’inconsueto spirito di gruppo che atleti seri e modesti, come ad esempio Capitan Picella, Pellizzaro, Raffaeli e Baiardo, mostrarono sin dalle primissime gare della stagione d’esordio ’75-’76 in serie A.
Fu così che nello stadio di Pian di Massiano, costruito in fretta e furia durante l’estate dalla SICEL di Spartaco Ghini, giunsero decine di cronisti stranieri e telecamere per assistere agli allenamenti del Perugia dei miracoli, con l’intento di carpirne i più reconditi segreti e le celebrate virtù. E’ stato uomo mite e di grande fede, Ilario Castagner.
Lo si vedeva spesso salire i gradini della Cattedrale di San Lorenzo per partecipare alle celebrazioni eucaristiche, così come tutti, in città, conoscevano i profondi legami di correttezza professionale, affetto e reciproca stima con il Presidentissimo Franco D’Attoma e Silvano Ramaccioni.
In gioventù, prima di assumere la guida tecnica dei grifoni grazie alle intuizioni del giornalista Lanfranco Ponziani e dell’allora tandem dirigenziale Cohen – Fanini, che da Bergamo e dalle giovanili dell’Atalanta lo portarono in Umbria, Ilario era stato un poderoso centravanti della squadra di Guido Mazzetti in serie C. Nel mitico stadio “Santa Giuliana”, per anni gli sportivi biancorossi avevano potuto apprezzarne le doti di goleador. Ciao, mastro Ilario, Perugia non ti dimenticherà.