Per i sindacalisti la riorganizzazione ospedaliera, l’assenza del territorio e la mancanza di sorveglianza hanno messo in pericolo la sicurezza degli operatori
Il segretario regionale Uil Fpl, Paolo Leonardi, e il segretario aziendale Sandro Peciarolo, tracciano un quadro dei problemi relativi alla sicurezza all’ospedale di Foligno.
Dopo il caso dell’infermiera aggredita dal familiare di un paziente, che aveva ritenuto il 118 essere arrivato troppo tardi, i sindacati chiedono di “Ristabilire la vigilanza h24 all’ospedale di Foligno”.
“L’episodio di violenza – dicono – è solo una componente della situazione dell’ospedale, nel quale c’è un problema di sicurezza, oltre ai carichi di lavoro e all’organizzazione”.
Nella loro lunga e articolata analisi la Uil Fpl evidenzia come il nosocomio si trovi in sofferenza a causa della riorganizzazione territoriale della sanità.
Leonardi e Peciarolo evidenziano il nesso tra il ridimensionamento di Assisi e Spoleto e la ‘pressione’ su Foligno, dove “torna il fenomeno delle ‘barelle’ come letto di degenza nei reparti”.
Sul fronte della sicurezza sottolineano il fatto che “L’ospedale di Foligno ha accessi ovunque e i reparti diventano insicuri senza più un controllo all’ingresso. Per questo chiediamo che venga riattivata la sorveglianza h24 all’ingresso e che vengano contingentati gli ingressi dopo una certa ora com’era prima del Covid”.