Per questo disagio che si è venuto a creare l’opposizione attacca il sindaco presentando un’Interrogazione del M5S in Regione.
La struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto, ovvero il reparto, che porta con sé il Punto nascita, è stato chiuso nell’ottobre 2020 quando il nosocomio fu interamente dedicato alla cura dei pazienti Covid. Da allora a Spoleto non si nasce più e le attività sono stata essenzialmente ambulatoriali.
Per questo disagio che si è venuto a creare l’opposizione attacca il sindaco presentando un’Interrogazione del M5S in Regione.
“La Regione Umbria sul Punto nascita di Spoleto ha portato avanti tutte le possibili iniziative volte a mantenere attivo il servizio”, spiega la Regione ricordando che “il Ministero della Salute riceve regolarmente, ogni anno, dalla Direzione regionale Salute e Welfare i flussi informativi relativi ai punti nascita regionali dai quali ricava le informazioni necessarie per le proprie valutazioni”.
Nel 2020 la Regione ha dovuto chiedere la deroga alla chiusura del punto nascita, a seguito di un numero inferiore ai 500 parti/anno registrato l’anno precedente e confermato negli anni successivi (313 nel 2021).
“Il Ministero – riferisce la nota -, avendo a sua disposizione i dati storici relativi al punto nascita di Spoleto e nonostante le motivazioni espresse dalla Regione Umbria nella richiesta di deroga alla chiusura del 2020, ha espresso attraverso il Comitato percorso nascita, il suo insindacabile parere, dovuto per legge. La Regione Umbria inoltre, al fine di ottenere la deroga alla chiusura del punto nascita, ha sempre garantito, come richiesto dal Ministero, tutte le condizioni di sicurezza necessarie allo svolgimento delle attività, tra cui il reclutamento del personale necessario”.