Giorgia Meloni “lavoriamo assieme nell’interesse di imprese e famiglie” Attenzione ai consumi ed ai conflitti sociali, il tasso d’inflazione è arrivato al 9 % quello sui consumi all’11,1%.
Lo sproporzionato aumento delle bollette, l’atteggiamento della Germania intrapreso che non tiene conto delle limitazioni di altri Paesi meno competitivi preoccupa gli imprenditori.
Il presidente di Confindustria Umbria, Vincenzo Briziarelli, è seriamente preoccupato per il futuro del sistema produttivo e sociale della regione perché “in autunno, a causa delle forti pressioni inflazionistiche, possano deflagrare conflitti sociali e proteste a fronte delle quali il Governo interverrebbe con misure emergenziali per tamponare la situazione. Tali misure potrebbero però determinare una situazione economica e sociale ancora peggiore, se non accompagnate contemporaneamente da una politica e una visione strutturale, e di lungo periodo, capace di mettere in sicurezza il sistema industriale dell’Umbria e del Paese”.
La futura Presidente dei Ministri Giorgia Meloni ha chiesto a tutti i leader dei partiti l’unità di intenti e la comune fermezza nell’affrontare in Europa la delicata situazione del momento: L’Italia con soli 15 miliardi di disavanzo pubblico e un debito pubblico arrivato a 116 miliardi, non può competere contro i 200 messi a disposizione per famiglie e imprese dalla dalla Germania. Tale differenza di bilancio ci pone in situazione di disagio per competere nei mercati mondiali e, dunque, occorre agire immediatamente per salvare imprese e famiglie italiane, che dal 1 Ottobre, ieri, sono alla prese con aumenti del più 59% per l’energia e di oltre il 100 % per il gas in un momento ed in una contesto difficile dettato dall’inflazione, giunta a superare la soglia del 9% e quella sui consumi all 11,1%, un dato mai visto dal 1983.
In una nota Vincenzo Briziarelli dichiara “Ci allarma molto la posizione contraddittoria dell’Europa e il fatto che non riesca ad assumere decisioni condivise e solidali su questo tema, continuando ad allontanare la possibilità di considerare un tetto generalizzato al prezzo di tutte le importazioni di gas o comunque di una soluzione che possa aiutare le Nazioni più esposte. Stiamo assistendo ad una frammentazione delle posizioni da parte dei diversi Stati europei, ognuno dei quali sta cercando soluzioni in completa autonomia (a tutto vantaggio delle Nazioni più strutturate), a partire da Norvegia, Germania, Olanda, Spagna e Ungheria.
Non è pensabile che le stesse sanzioni possano produrre degli effetti così diversi e sproporzionati nelle diverse Nazioni europee. In questo modo alcuni Paesi si salveranno, altri saranno destinati ad affondare con conseguenze molto gravi”.
La futura presidente Giorgia Meloni starebbe pensando di dare vita ad un’unità di crisi su energia e caro bolletta per contrastare le speculazioni finanziarie sui costi delle materie prime e concretizzare l’istituzione di un tetto europeo al prezzo del gas per contenere l’importo delle bollette energetiche.
Ed infine vincolare il prezzo dell’energia elettrica dal prezzo del gas attraverso una modifica normativa del funzionamento della Borsa unica nazionale dell’energia e del Prezzo unico nazionale. Si suppone un forte intervento sulle entrate dello Stato sulle imposte su energia e carburanti con una riduzione di Iva e accise.
La Meloni chiede l’unione totale dei partiti politici invitandoli al sostegno delle famiglie e delle imprese italiane contro il caro bollette,e propone di intervenire con meccanismi di credito d’imposta e interventi diretti mirati, anche utilizzando le risorse derivanti da tassazione degli extra profitti delle società energetiche.