Presentato il libro che ripercorre i 170 anni di storia della grande azienda umbra che ha conquistato il mondo con il prestigioso tubero
Urbani Tartufi, azienda leader nella produzione e trasformazione del tartufo, e Slow Food Editore presentano “Le stagioni del Tartufo” il libro che ripercorre i 170 anni di storia della grande azienda umbra che ha conquistato il mondo con il prestigioso tubero, portando il gusto del Made in Italy al dì la dei confini nazionali.
Nell’anno in cui ricorre l’anniversario dei 170 anni di Urbani Tartufi, l’azienda si racconta ripercorrendo in un incredibile viaggio i momenti cruciali di sei generazioni della famiglia umbra, che quasi in due secoli con passione e audacia hanno rivoluzionato il mercato del tartufo. Il volume ha l’obiettivo di tramandare una storia che è un unicum e che parla di innovazione, di amore ma soprattutto di valori che si tramandano di generazione in generazione dal 1852.
“In questi 170 anni tutta la mia famiglia ha riposto sempre molto amore e dedizione per questo lavoro e continuerà a farlo, con coraggio e unità – commenta Cav. Lav. Olga Urbani, Presidente di Urbani Tartufi – l’idea di questo libro è quella di mettere per iscritto parole e immagini che raccontino la storia sino a questo momento, in modo da rendere il numero 170 una pietra miliare per tutti coloro che arriveranno dopo di noi”
La partnership con Slow Food Editore per la realizzazione del libro si inserisce in un percorso che Urbani Tartufi ha intrapreso ormai da tempo, quello della sostenibilità a 360 gradi. L’azienda, infatti, condivide appieno la filosofia di Slow Food legata al rispetto dell’ambiente e degli ecosistemi e al tramandarsi del sapere di cui sono custodi territori e tradizioni locali. L’avventura intrapresa dall’ultima generazione Urbani, Truffleland, è proprio il segno di questa svolta sostenibile della famiglia che vuole guardare al futuro con una nuova prospettiva e un nuovo approccio molto più votato al tutelare e al preservare la materia prima.
In editoria negli ultimi anni sono sempre più frequenti libri tra la varia e la fiction che narrano le storie di grandi famiglie dell’economia italiana. Imprese che non soltanto hanno scritto la storia con i risultati delle loro attività, spesso secolari, ma che sono un concentrato di storie umane irripetibili, entusiasmanti da raccontare e da leggere. “La collaborazione con Urbani per il libro celebrativo dei 170 anni dell’azienda ci ha dato l’opportunità di pubblicare una storia affascinante ed entusiasmante. La saga di una famiglia che ha votato per generazioni la sua passione e le sue energie al tartufo, per portarlo da un piccolo paese umbro al mondo. – commenta Carlo Bogliotti, Amministratore Delegato di Slow Food Editore – I risultati ottenuti in questi quasi due secoli di attività parlano per loro, ma scoprire le imprese che hanno realizzato con inventiva e coraggio è qualcosa che ha una sorprendente dignità. Siamo soddisfatti delle prime reazioni di critica e pubblico e contenti di aver conosciuto più a fondo una realtà famigliare piena di valori e entusiasmo”.
Il prezioso contributo di Slow Food Editore ha, inoltre, consentito di raccontare in modo completo e articolato, accanto alla storia della famiglia Urbani, anche il momento magico della raccolta del tartufo – ora patrimonio Immateriale dell’Unesco – e le diverse peculiarità delle 4 stagioni del tubero più pregiato al mondo. Ognuna di queste stagioni prevede, infatti, diverse tipicità di materia prima e quindi diverse modalità di conservazione e di ricette.
“La passione che ha unito sei generazioni della mia famiglia trova il suo filo conduttore nel tartufo. C’è qualcosa di insolito e travolgente in questo dono della natura, per noi unico – commenta Giammarco Urbani, Amministratore Delegato di Urbani Tartufi – grazie a questo libro, tutti potranno rivivere la storia di Urbani Tartufi, che non è solo la storia di una famiglia ma un’ode a questo straordinario prodotto della terra.”
La famiglia Urbani ha coinvolto anche gli chef che quotidianamente collaborano con l’azienda, per trasmettere ai lettori il loro enorme sapere culinario ed esaltare al meglio il sapore inconfondibile del tartufo. All’interno del libro, infatti, sono presenti molte ricette ideate da chef italiani e internazionali che hanno fatto la storia della tradizione culinaria nel mondo, interpretando a modo loro una materia prima che richiede studio, attenzione ed equilibrio. Un vero e proprio ricettario che racconta le versatilità del tartufo nelle varie stagioni dell’anno, dai piatti più tradizionali a rivisitazioni gourmet uniche.
Il futuro del prezioso tubero tra aumento della domanda e crisi climatica
In occasione dell’evento di presentazione del libro “Le stagioni del Tartufo”, il volume edito da Slow Food Editore che ripercorre i 170 anni di storia dell’azienda leader nella produzione e trasformazione del tartufo, il Cav. Lav. Olga Urbani e Francesco Loreti Urbani hanno raccontato passato, presente e futuro del tubero più prezioso al mondo insieme a due grandi leader del settore agroalimentare italiano, Oscar Farinetti e Carlo Petrini, nella location simbolo della gastronomia d’eccellenza, Eataly Smeraldo a Milano.
Un dibattito speciale per celebrare i 170 anni dell’iconica azienda umbra e che ha offerto una panoramica sulla situazione attuale del mercato e il suo sviluppo internazionale, la filosofia di produzione, la versatilità di utilizzo e la stagionalità del tartufo e di Truffleland, l’innovativo progetto che oltre a incrementare la produzione del tartufo e a rispettarne l’ambiente circostante, andrà a realizzare quella che potrebbe essere definita la prima filiera di rintracciabilità del tartufo.
Si è da poco concluso il periodo delle fiere e delle kermesse che vedono il tartufo come protagonista indiscusso della stagione culinaria autunnale e delle prossime feste natalizie. Il 2022 si è rivelato sicuramente un anno difficile per i circa 200mila cavatori italiani che, a causa della siccità e delle improvvise inondazioni, vedono il lavoro di ricerca del tartufo diventare sempre più complesso. Questo ha delle conseguenze importanti su un mercato che rappresenta una delle eccellenze nel settore agroalimentare e che vede l’Italia svolgere un ruolo cruciale.Tuttavia, nonostante le difficoltà di questa stagione, la domanda di prodotti al tartufo non intende diminuire. Al contrario gli operatori del settore registrano un interesse sempre più importante dei consumatori, non solo verso il prodotto fresco, ma anche verso i prodotti pronti al tartufo, lo dimostra anche il +4,4% registrato dal mercato delle salse gastronomiche.
“Il tartufo è un bene di lusso che sta cominciando ad essere apprezzato da tutti, anche se è necessaria ancora molta educazione – racconta Cav. Lav. Olga Urbani, Presidente di Urbani Tartufi – la nostra famiglia lavora con il tartufo da sei generazioni e quando qualcuno si immedesima così tanto e con così tanta passione in un lavoro è normale provare a trasmettere questi valori anche ai consumatori, che iniziano ad apprezzare e comprendere sempre di più questo prezioso regalo della terra. Oggi abbiamo voluto ancora una volta parlare di tartufo e lo abbiamo fatto con due grandi del settore agroalimentare italiano: Oscar Farinetti e Carlo Petrini, due uomini che più di tutti hanno tenuto alta la bandiera italiana nel mondo.”
La crisi climatica, l’utilizzo di prodotti chimici per l’agricoltura intensiva e il fenomeno della cementificazione del territorio stanno tuttavia mettendo a dura prova gli operatori del settore, che devono provare a preservare e rafforzare la produzione di una delle massime eccellenze italiane, sinonimo del Made in Italy all’estero.
“Non si tratta in modo semplicistico di essere sostenibili, ma di avere cura di un dono incredibile che abbiamo ricevuto. Se vogliamo che i tartufi continuino ad esistere e se vogliamo anche mantenere l’eccellenza di questo prodotto, dobbiamo agire per preservare i territori e la loro biodiversità” ha commentato Carlo Petrini, Fondatore di Slow Food.
Urbani Tartufi sta lavorando da tempo proprio in questo senso, grazie ad un ambizioso progetto volto non solo a produrre nuovi tartufi, ma anche a compensare CO2 e riqualificare il territorio, portando nuova biodiversità. Truffleland riesce infatti a riprodurre il processo naturale di somministrazione di acqua, calore e umidità necessarie per la produzione di tartufi, grazie alla micorrizazione di piantine tartufigene che messe a dimora in serra per diversi mesi possono poi, piantate in altri terreni, raggiungere questo triplice obiettivo in un solo gesto.“Truffleland è un’idea nata 12 anni fa e che oggi è diventata un’azienda” – spiega Francesco Loreti Urbani, Founder di Truffleland – è sicuramente un sogno impegnativo quello della tartuficultura; da quando ho 13 anni ho pianato oltre 250 mila alberi in tutta l’Italia, di cui 100 mila nella nostra regione, l’Umbria. Stiamo, realizzando un’opera di rimboschimento che ci consentirà oltre che di ridare vita al mondo del tartufo anche di creare finalmente una filiera di tracciabilità”.
Un progetto ambizioso su cui Urbani Tartufi ha scelto di investire e che lo rende, senza dubbio, leader assoluto nel settore dei tartufi non solo a livello qualitativo ma anche di innovazione. Queste caratteristiche rendono l’azienda umbra il partner ideale per Eataly, leader nella distribuzione di cibi italiani di alta qualità a livello mondiale. “Urbani è il principale fornitore di Eataly in Italia e nel mondo. Lo stile, i valori e i principi di questa famiglia mi hanno colpito sin dal primo momento in cui ho avuto modo di conoscerne i membri e la nostra collaborazione è arrivata in modo naturale- conclude Oscar Farinetti, Founder Eataly – la linea suggerita da Francesco è geniale: l’agricoltura non è altro che un’invenzione per replicare quello che la natura ci regala. Se riusciamo a replicare il tartufo vuol dire che stiamo facendo dei passi da gigante ed è giusto che a muovere il primo sia proprio la più grande azienda di tartufi al mondo”
Il volume, il cui lancio cade in occasione dell’anniversario dei 170 anni di Urbani Tartufi, racconta proprio l’incredibile viaggio della famiglia Urbani attraverso i momenti cruciali di sei generazioni della famiglia umbra, che quasi in due secoli con passione e audacia ha rivoluzionato il mercato del tartufo e non ha ancora smesso di farlo.