Liste di attesa troppo lunghe per numerose prestazioni sanitarie in Umbria. Nel 2019 è in programma una svolta, peraltro annunciata dalla giunta regionale alla conferenza di fine anno. Il piano passa per l’investimento di maggiori risorse, dal personale alle prestazioni da acquistare sul mercato.
La svolta è affidata a un piano in corso di elaborazione che dovrebbe diventare operativo da febbraio. Non a caso, subito dopo l’Epifania, l’assessore alla sanità Barberini ha chiamato a rapporto i direttori generali delle aziende sanitari e ospedaliere per fare il punto. Anzitutto, è chiaro che sarà necessario investire più risorse. La giunta regionale ha approvato i piani triennali del fabbisogno di personale nelle aziende sanitarie e ospedaliere.
Si parla di un milione e mezzo all’anno “per acquistare più prestazioni sul mercato”. Un tesoretto da investire in base alle necessità, soprattutto “nei momenti di picco”, chiamando in causa la sanità privata convenzionata.
Sarà anche potenziato il servizio di recali, con meccanismi di richiamo più puntuali applicati anche agli screening gratuiti.
Il drop out, ossia la quota di chi prenota prestazioni e poi non si presenta, “è calato al 5% ma si può fare di più”.
In continuità con azioni già avviate, con i sindacati del personale del comparto si continuerà a esplorare la possibilità di ampliare gli orari di utilizzo dei macchinari per consentire all’utenza di presentarsi anche di sera e il sabato mattina.