In Umbria c’è carenza di medici. Mancano soprattutto anestesisti, pediatri, cardiologi, neuropsichiatri infantili, ortopedici.
Si tratta di una vera e propria emergenza. “In alcuni reparti la situazione è al limite – spiega Pasquale Parise, direttore sanitario della Asi Umbria 1 – e riusciamo a garantire servizi comunque di eccezionale livello grazie alla disponibilità dei medici in servizio, spesso chiamati anche agli straordinari. E’ come se ci trovassimo tutto l’anno ai ranghi ridotti che di solito caratterizzano i mesi estivi delle ferie. Un imprevisto, come può essere una malattia, rischia di mandare a monte l’organizzazione del reparto”.
I concorsi spiegano gli addetti ai lavori vanno deserti perché richiedono specialisti, che non ci sono. A giugno, in sede di conferenza delle Regioni, presente anche l’assessore alla sanità Luca Barberini, è stata fatta presente al ministro Laura Grillo la necessità di aumentare le borse di studio per la specializzazione. Mancano medici ma anche infermieri.
La Asl Umbria 2 ha bandito un concorso a tempo determinato per reperire l’organico necessario a riattivare i servizi sanitari che in Valnerina erano stati messi ko dal terremoto. In un secondo momento si procederà con un concorso vero e proprio per far fronte alla carenza di personale in tutta l’area, da Orvieto a Terni, da Foligno a Spoleto. “Parliamo di qualche decina di infermieri che mancano all’appello”, dice il direttore sanitario Pietro Manzi.
La Regione ha già chiesto alle quattro aziende sanitarie un report che definisca il fabbisogno di personale tenendo conto degli attuali modelli organizzativi e di quelli futuri.