di Francesco Castellini – Trent’anni fa, il 9 novembre 1989, è il giorno del crollo del Muro di Berlino. Considerato fra le date più importanti della Storia della seconda metà del XX secolo, sancì la fine dei regimi comunisti in Europa, diventando emblema della liberazione dei paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni soggette al totalitarismo.
Quel giorno cadde la costruzione cosiddetta “striscia della morte”, larga alcune decine di metri, divenuta il simbolo stesso della Guerra Fredda, che opponeva la Repubblica Federale Tedesca (filooccidentale) alla Repubblica Democratica Tedesca (filosovietica). Una barriera invalicabile fatta costruire dalla Germania comunista per impedire la libera circolazione delle persone tra Berlino Ovest e le zone controllate da Francia, Regno Unito e Usa.
Il muro, che circondava Berlino Ovest, ha diviso in due la città di Berlino per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre 1989, giorno in cui il governo tedesco-orientale si vide costretto a decretare la riapertura delle frontiere con la repubblica federale. Già l’Ungheria aveva aperto i propri confini con l’Austria il 23 agosto 1989, dando così la possibilità di espatriare in occidente ai tedeschi dell’Est che in quel momento si trovavano in altri paesi dell’Europa orientale.
Durante quegli anni furono uccise dalla polizia di frontiera della Ddr centinaia di persone mentre cercavano di superare il muro in fuga verso la libertà, o catturate e in seguito assassinate.
Nel 2005 il Parlamento italiano ha istituito con una legge che sancisce il 9 novembre “Giorno della Libertà” quale ricorrenza dell’abbattimento del Muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo. Questo l’intervento dell’allora Presidente della Camera Laura Boldrini in Aula: «Come sapete, in base alla legge del 15 aprile 2005, il 9 novembre è stato dichiarato “Giorno della libertà” quale ricorrenza dell’abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione dei paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo».
Una data dunque da ricordare e celebrare come giorno della liberazione.