I carabinieri forestali hanno sequestrato cinque allevamenti ittici di due società che operano in Valnerina. L’accusa è di aver scaricato nel fiume Nera acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose.
Ma a questo si aggiungono altre ipotesi di reato che riguardano sempre la gestione dei rifiuti (abbandono di rifiuti e utilizzazioni agronomiche non autorizzate), falso in atto pubblico e danneggiamento delle acque del fiume Nera.
Per i fatti contestati sono indagate tre persone.
Gli impianti si trovano a Piedipaterno, nel comune di Vallo di Nera, a Preci, a Norcia e a Cerreto di Spoleto.
Il Gip ha affidato la gestione ordinaria degli impianti ad Arpa Umbria, nominata custode, “per il periodo necessario ad ottenere le autorizzazioni ambientali ed il ripristino della regolarità della gestione dei rifiuti e degli scarichi”.
A seguito di indagini di polizia giudiziaria del Nipaaf (Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale) di Perugia e della Stazione carabinieri forestale di Sant’Anatolia di Narco, la procura di Spoleto ha chiesto ed ottenuto dal Gip il decreto di sequestro preventivo.