Dalla chirurgia generale e d'urgenza a quella urologica, passando per ostetricia e ginecologia, per un totale di 360 interventi in un anno:
è sempre maggiore all'ospedale di Perugia il ricorso alla chirurgia robotizzata utilizzato il sistema denominato il “da Vinci” che viene impiegato nel blocco operatorio Trancanelli. Dei benefici della chirurgia robotica, che “rappresenta una delle piu' innovative e sofisticate tecniche mini-invasive disponibili”, e del suo ruolo al Santa Maria della Misericordia si è parlato oggi al Creo dell'ospedale in un convegno.
Il direttore generale dell'Azienda ospedaliera Walter Orlandi, ha sottolineato come “l'uso del da Vinci porti a una piu' breve degenza ospedaliera” e a “significativi benefici per i pazienti”. L'ampio uso del robot, acquisito nel maggio 2014, è reso possibile – ha aggiunto – grazie a una “formazione accelerata del personale, da chirurghi a infermieri, che fa parte delle equipe”.
Il macchinario impegna l'azienda ospedaliera per 800 mila euro all'anno, più i costi dei kit per gli interventi. Un costo “elevato ma che permette di operare in vari settori in maniera evolutiva”, è stato sottolineato nel convegno. Il direttore della clinica di chirurgia pediatrica Antonino
Appignani ha annunciato che “presto” il macchinario “sara' utilizzato anche in chirurgia pediatrica” per alcune patologie. Fra gli intervenuti al convegno anche il vicesindaco di Perugia Urbano Barelli, il direttore per le politiche della Salute della Regione, Emilio Duca, Franco Baldelli, per l'Universita' di Perugia, e numerosi chirurghi, anestesisti e infermieri.