Gli avvocati Luca Maori e Giulia Bongiorno lo avevano annunciato e procedono per la loro strada nel chiedere un risarcimento di 516.000 euro per quattro anni in cella per ingiusta detenzione , il giovane e bravo ragazzo di ottima famiglia venne arrestato a novembre del 2007 e crocifisso dai media di tutto il mondo perché coinvolto, assieme ad Amanda Knox nell'omicidio di Meredith Kercher.
Un evento disastroso anche per tutta la città e per l'Ateneo umbro a cui questa vicenda è costata molto in perdita di immagine; Perugia è stata descritta come la città del sesso giovanile sfrenato e della droga, elementi che hanno fatto aumentare le vendite della carta stampata e le shares televisive sino ad arrivare alla produzione di un film; malgrado tutti i divieti posti per la programmazione .
Gli avvocati nel chiedere il risarcimento hanno presentato anche alcune consulenze da parte di consulenti. A tale richiesta si è opposto il procuratore generale Alessandro Crini, perché, a suo giudizio, la competenza sarebbe non quella di Firenze ma bensì quella di Perugia (Corte di Appello) perché è questa stessa ad averlo assolto.
Raffaele sollecito in una vecchia intervista aveva annunciato la sua decisione di ricorrere alla richiesta del risarcimento del danno nei confronti di una giustizia che improvvisamente lo ha allontanato dagli affetti, dagli studi, privandolo della propria libertà a soli 27 anni . E per il fatto che anche una volta assolto ha avuto seri problemi nel trovare una collocazione nel mondo del lavoro e , ancora oggi, Raffaelle vive con la macchia addosso, per essere stato in galera a causa di un efferato delitto.
Gli avvocati hanno chiesto alla corte di ben considerare e valutare il “ruolo assunto dalle défaillances o amnesie investigative e le colpevoli omissioni di indagine ed in particolare, continuano gli avvocati (passi della sentenza di cassazione che li manda assolti per sempre) le quali hanno contribuito non poco a condurre in carcere un giovane cittadino innocente”.
L'Avvocato dello Stato Piercarlo Pirollo ha sostenuto l'opposizione con la motivazione che fu lo stesso indagato ( Raffaele Sollecito) con le sue dichiarazioni, successivamente smentite dai successivi accertamenti , smentiti congiuntamente dagli avvocati Bongiorno e Luca Maori che hanno dichiarato “anche prima di essere indagato Sollecito si è sempre dichiarato estraneo all'imputazione “.
Ancora oggi si continua a parlare dell'omicidio avvenuto negli ambienti universitari di Perugia e ancora oggi l'Umbria e lo stesso Raffaelle saranno costretti a far parlare dell'Umbria e dell'omicidio Kercher mentre dall'altra parte Rudi Guede é l'unico dei due imputati (Amanda Knox e Raffaele Solecito) ad essere dietro le sbarre da diversi anni per l'omicidio di Meredith Kercher e ,noto l'andamento del processo , intende uscire prima dello scadere dei 16 anni – usufruendo della nuova legge svuota carceri-.Ma il Magistrato ha rigettato la richiesta degli avvocati,con la seguente dichiarazione “non può essere concessa la richiesta di integrazione perché risulta attualmente in esecuzione la pena inflitta per il reato di cui all’articolo 4 bis del codice (legge 354 del 1975)”.
Gli avvocati di Rudy, Nicodemo Gentile e Antonio Cozza, hanno scritto nel ricorso “Se la liberazione anticipata è misura pacificamente diretta a tutti i condannati, è illegittimo, irragionevole nonché discriminatorio aver introdotto preclusioni insuperabili per i condannati per i reati ostativi relativamente alla possibilità di beneficiare della liberazione anticipata speciale di 75 giorni e/o dell’integrazione di 30 giorni per ogni semestre rispetto al quale il condannato ha già ottenuto la decurtazione ex articolo 54”.Il magistrato ha rigettato la domanda con questa precisazione “non può essere concessa la richiesta di integrazione perché risulta attualmente in esecuzione la pena inflitta per il reato di cui all’articolo 4 bis del codice (legge 354 del 1975)”.
Nel pomeriggio si è appreso che è stata rinviata a gennaio l’udienza davanti alla Corte d’appello di Firenze per decidere in merito alla richiesta di risarcimento (516 mila euro) per ingiusta detenzione avanzata da Raffaele Sollecito per i quasi quattro anni passati in carcere dopo essere stato coinvolto nell’indagine sull’omicidio di Meredith Kercher, delitto per il quale è stato poi definitivamente assolto in Cassazione insieme ad Amanda Knox.
I giudici hanno deciso di acquisire tutti gli atti relativi ai vari gradi di giudizio.
Dopo l’udienza di gennaio avranno cinque giorni per decidere in merito alla richiesta di risarcimento alla quale si sono opposti la procura generale di Firenze e il ministero delle Finanze. Sollecito – che si è sempre proclamato estraneo all’omicidio compiuto a Perugia la sera del 1 novembre 2007 – oggi non ha partecipato al confronto tra le parti davanti alla Corte d’appello di Firenze. Il suo difensore l’avvocato Giulia Bongiorno, presente insieme all’altro legale Luca Maori, ha ribadito la richiesta di risarcimento richiamandosi in particolare alla motivazione della sentenza della Cassazione che ha assolto Sollecito e la Knox.
La presa di posizione ed il dibattito tra difensori e la procura potrebbe diventare un esempio pubblico da manuale, per i giovani praticanti, dove a vincere sarà la esatta definizione dei tempi.