Il sindaco di Orvieto Giuseppe Germani è pronto a vivere il suo secondo tempo con la fascia tricolore. L’annuncio della sua ricandidatura in vista della prossima tornata elettorale è arrivato da parte del primo cittadino in occasione del tradizionale scambio degli auguri tra l’Amministrazione Comunale e i dipendenti. “Per i prossimi sei mesi – ha affermato – lavoreremo per chiudere tutte le questioni aperte senza rallentamenti. Lascio un Comune risanato con i conti a posto”.
Germani ha parlato poi di “un impegno corale che ha permesso di uscire dal pre-dissesto e quindi di aprire nuove prospettive per riorganizzare al meglio la macchina comunale che deve cogliere le sfide del futuro non solo per efficienza dei servizi ma anche per infrastrutture e nuove tecnologie”.
Il sindaco ha annunciato cambiamenti nella compagine burocratica, sia per trovare rimpiazzi adeguati al dirigente Mauro Vinciotti che all’architetto Rocco Olivadese, ma anche per procedere a nuove assunzioni e sostituire chi andrà in pensione nei prossimi mesi.
Ma non tutto può essere dato per scontato. Il Pd infatti non sosterrà l’iniziativa del sindaco che può fare affidamento su un parte storica del gruppo dirigente di cui fa parte l’ex deputato Carlo Emanuele Trappolino, il sindaco di Parrano, Valentino Filippetti, il socialista Evasio Gialletti che era stato uno dei portatori di voti della lista civica che, nel 2014, aveva espresso gli assessori Massimo Gnagnarini e Roberta Cotigni.
Della partita sarebbe anche Giuliano Santelli, responsabile della protezione civile e prossimo al pensionamento.
Sul fronte opposto c’è invece la segreteria del Pd e la parte maggioritaria del partito che ha nel capogruppo Andrea Taddei il suo punto di riferimento.
Quella di Germani sarà dunque una candidatura al di fuori del perimetro del Pd che, non a caso, sta cercando un candidato alternativo. Difficile anche che la grave frattura politica possa essere sanata con il congresso nazionale di gennaio.