Il presidente della Conferenza episcopale umbra, mons. Renato Boccardo, ieri mattina, nel solenne pontificale in duomo, a Spoleto, per la solennità di Maria Madre di Dio, messa per la 53ª Giornata mondiale della pace, ha pronunciato le seguenti parole: “Ogni uomo può essere, nel suo piccolo, un ‘figlio della pace’ e portare il suo contributo alla pace universale, perché non c’è pace universale se non vi sono uomini di pace. Miliardi di uomini senza pace non possono formare un’umanità in pace, come miliardi di gocce di acqua torbida non possono formare un mare pulito”.
Mons. Boccardo si è soffermato sulla pace evangelica che è “la riconciliazione con Dio ottenuta in Gesù Cristo: questa pace non si ferma nel cuore del singolo cristiano; da essa nasce una comunità di pace. Gesù ha abbattuto il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia per riconciliare tutti con Dio in un solo corpo. Ogni apartheid, ogni barcone che affonda nel Mediterraneo, ogni muro che viene eretto in Europa è così escluso alla radice”.
Temi che mons. Boccardo aveva toccato anche nella celebrazione del Te Deum di ringraziamento del 31 dicembre. A tale riguardo mons. Boccardo aveva esortato “a fare memoria di tutto il bene che ci è stato dato nell’arco dell’esistenza: madre e padre, famiglia, amici, insegnanti, lavoro, malattie e guarigioni, sconfitte e rinascite, e via via tutti i volti e le circostanze che ci hanno accompagnato, anche nel dolore. Ripercorrendo la nostra storia possiamo ricostruire la trama di un disegno che ci conduce. Riconoscendo quel percorso come in filigrana comprendiamo che possiamo fidarci e affidarci”.