Futuro economico incerto (45%), desiderio di poter mantenere l’attuale tenore di vita (41%) ma anche poter continuare ad aiutare i figli in caso di bisogno (17%); consapevolezza degli strumenti di risparmio disponibili (fondi di investimento in testa con il 66%) e delle figure professionali a cui rivolgersi (57%).
Questi i risultati dell’ultima ricerca dell’Osservatorio UnipolSai 2015, affidata a Nextplora che ha analizzato sensazioni e attese dei perugini legate al risparmio.
Puntata dedicata al risparmio quella dell’ultimo Osservatorio UnipolSai 2015, dove emergono sensazioni dettate dal vissuto della crisi economica, la quale rimane impressa nella mente dei perugini anche alla luce dei primi segnali di ripresa. Lo scenario nazionale migliora: nel secondo trimestre del 2015 si è registrato un significativo segnale di miglioramento della spesa delle famiglie, (+0,4% di variazione, la più alta dal 2010) dovuta da un lato all’aumento del potere d’acquisto (+0,2%) e in parte anche attraverso un ricorso al risparmio, la cui propensione è scesa di 2 decimi di punto all’8,7% (dati Istat settembre 2015). I perugini tuttavia sembrano essere ancora cauti: un 45% afferma che il futuro dal punto di vista economico sarà sempre più incerto in quanto la crisi ha lasciato il segno, un altro 16% del campione è convinto che non si tornerà più ai livelli pre-crisi e avremo meno soldi a disposizione.
C’è poi chi non è del tutto d’accordo e vede un futuro più sereno e in discesa con un po’ di attenzione al risparmio (14%). C’è infine chi è convinto che oltre allo Stato bisognerà pensare in prima persona mettendo da parte capitale (2%) e utilizzando forme di risparmio private (13%). Cosa si desidera per il futuro. I perugini mostrano di avere le idee ben chiare: attraverso le forme di risparmio attivabili oggi il desiderio più inseguito risulta quello di poter mantenere l’attuale tenore di vita (41%) o perlomeno che sia sufficiente anche se inferiore all’attuale (19%), ma con uno sguardo costante sulla famiglia: il 17% infatti desidera poter continuare ad aiutare i figli in caso di necessità, il 6% vorrebbe non gravare su di loro quando aumenterà il bisogno di cure mediche e assistenza sanitaria mentre il 3% spererebbe di non dover vendere gli immobili per poterli lasciare ai figli.
Le forme di risparmio conosciute. La conoscenza in merito degli intervistati peruginiè ampia: si va dai fondi di investimento (66%) alla classica pensione (64%), passando per le polizze vita (63%) e i fondi pensione (52%). Chiudono il quadro generale i piani pensionistici individuali (46%) e l’acquisto di immobili (44%).
Dove ci si informa. Come già rilevato dalla precedente ricerca dell’Osservatorio UnipolSai c’è la conferma che per avere le informazioni necessarie ci si rivolge a professionisti del settore. In particolare, per quanto concerne piani di risparmio personali, i perugini si affidano principalmente alla propria banca (33%) o al proprio agente assicurativo (24%). Il 18% si informa infine direttamente tramite siti internet specializzati.