L’Umbria è un territorio sano ma assediato in maniera sempre più pressante e visibile dalla criminalità organizzata che si sta infiltrando in maniera stabile sul territorio, ormai suddiviso per talune attività, prima fra tutte la gestione del mercato degli stupefacenti, in vere e proprie zone d’influenza.
E’ questo il preoccupante quadro che è contenuto nella relazione annuale della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo per il periodo 1 Luglio 2014 -30 Giugno 2015 presentata a Roma dal procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. Dalle risultanze dell’attività svolta dalla Dda di Perugia è emerso che: ”l’Umbria si colloca tra le regioni in cui si registra una forte presenza di cosche di 'ndrangheta e l'analisi delle risultanze dell'attività svolta dalla Dda di Perugia nel periodo di interesse evidenzia un pericoloso trend evolutivo nella dimensione quantitativa e qualitativa dei fenomeni criminali organizzati, con gruppi stabilmente insediatisi nel territorio ove hanno assunto caratteri di autonomi sodalizi, seppur sempre collegati all'organizzazione 'madre' calabrese.