Avevano già suonato alcuni giorni prima al campanello dell’appartamento, ma il marito le aveva mandate via. Hanno riprovato nuovamente qualche giorno dopo e stavolta sono riuscite nell’intento di entrare in casa, fingendosi amiche della moglie.
Lei, le ha fatte entrare in casa e intavolato con loro un’amena discussione da salotto. In poco tempo le due donne, l’una di circa trent’anni e l’altra cinquantenne, hanno conquistato la fiducia dell’ottantenne. Tanto sono entrate in confidenza che lei ha candidamente confessato di avere una cassaforte in casa, mostrando loro addirittura il luogo dove questa era nascosta e la chiave per aprirla, custodita nella tasca della vestaglia. Nella prosecuzione del colloquio la giovane donna proponeva di farle un massaggio dato che lamentava difficoltà di deambulazione; nel contempo intratteneva brevi conversazioni telefoniche con un cellulare.
Poco dopo le donne lasciavano l’appartamento salutando con molta cordialità. Solo nella tarda serata l’anziana si accorgeva che la cassaforte era completamente vuota. Dai primi accertamenti sembrerebbe che mentre una delle donne distraeva il marito, l’altra, con la scusa del massaggio, aveva sottratto all’anziana la chiave dalla tasca della vestaglia per poi passarla ad una terza persona che, entrata nell’abitazione procedeva a svuotare la cassaforte
sempre tenendosi in stretto contatto telefonico tra di loro. Una volta avuta la certezza che il bottino era stato preso, rimessa la chiave nella tasca della vestaglia, le due donne lasciavano l’appartamento salutando gli anziani senza destare il minimo sospetto. Il bottino è ingente, non inferiore a 10 mila euro. La Polizia Scientifica ha rilevato molte impronte nell’appartamento e i ladri potrebbero aver lasciato qualche traccia utile per gli investigatori della Squadra Mobile.