(A.L.) Hanno destato grande stupore le dichiarazioni della presidente Marini che si dice all’oscuro di tutto e che è stata carpita la sua buona fede. E lo dice nonostante le intercettazioni trapelate dimostrino, senza ombra di dubbio, che era la referente e al centro di tutta la gestione della sanità e che da lei dipendevano le nomine.
Sembra quasi che la presidente abbia uno sdoppiamento della personalità e la parte buona disconosca quella cattiva!
Ma parlando di cose più serie. Il neo assessore Bartolini si sta muovendo decisamente con le più buone intenzione per riportare nell’alveo della legalità un settore fondamentale per la vita dei cittadini.
Si comincia con la “nomina di una Commissione di probiviri per avviare una verifica ispettiva sui concorsi oggetto di indagine e se da tale verifica emergerà la necessità di annullare quei concorsi o di applicare sanzioni disciplinari, lo faremo”.
Bartolini elenca i principali problemi: il malumore che regna in ospedale tra i medici e la sfiducia dei pazienti. “Ho visitato alcuni reparti del Santa Maria, dal Pronto soccorso a Oncologia, da Radiologia a Oculistica e ho verificato che reparti e cliniche funzionano regolarmente. Dal punto di vista assistenziale non c’è nessuna interruzione. Come detto il clima però non è affatto sereno. E poi ci sono i problemi da un punto di vista amministrativo: mancano i direttori, i dirigenti e c’è il rischio che nessuno firmi gli atti per mandare avanti una macchina da tremila persone”.
L’assessore offre collaborazione piena e incondizionata al ministro della Salute, Giulia Grillo: “Con il ministro siamo d’accordo di individuare insieme un tecnico ministeriale che possa assumere l’incarico commissariale così da poter guidare questa azienda ospedaliera già nelle prossime ore”.
Il commissario Ambrosio evidenzia come l’inchiesta giudiziaria («che mi provoca disagio umano e politico») stia creando delle difficoltà sul versante amministrativo e nell’organizzazione burocratica dell’Azienda ospedaliera. «Una difficoltà – spiega – che ci impone di concentrarci sulla gestione corrente, mentre dovremo agire con estrema cautela su nuove iniziative e nuovi progetti».
Il commissario insieme alle altre Asl dell’Umbria e con il ministero, ha la “disponibilità di spostare competenze da altre sedi a Perugia così da dare continuità al lavoro dell’Azienda ospedaliera perché siamo in emergenza”.