Perugia sempre più insicura. L’episodio che ha visto ieri vittima, in corso Cavour, una donna aggredita da un nigeriano che l’ha spinta e fatta cadere per rubarle il cellulare, ha messo ancora una volta in evidenza il fatto che la città è sempre più preda di violenze inaudite, ma anche che i cittadini a fronte di queste aggressioni sanno reagire e si coalizzano in difesa delle vittime.
Insomma la cosa positiva è che tutto il rione si è mobilitato.
«Stavolta il rapinatore è stato bloccato» afferma con soddisfazione l’avvocato Filippo Antonioni che si trovava a passare in auto da quelle parti, ha capito al volo quello che stava capitando. Ha fatto retromarcia per un tratto e poi, lasciato il veicolo, si è messo a inseguire l’uomo. Intanto si sono uniti all’avvocato anche due agenti immobiliari. Poi sono intervenuti due carabinieri in borghese della sezione di polizia giudiziara della Procura della Repubblica e un agente della polizia stradale. Il fuggitivo ha cercato di nascondersi nell’atrio del Museo archeologico nazionale dell’Umbria. I militari e l’agente lo hanno scoperto in una sorta di scantinato. Ma anche così il soggetto non si è arreso facilmente. Sono stati necessari quattro uomini per bloccarlo perché ha continuato a divincolarsi, con calci e gomitate. Tanto che un carabiniere ha riportato una prognosi di 8 giorni e altrettanto è accaduto al poliziotto. Per il nigeriano, richiedente asilo di 26 anni, è scattato l’arresto per rapina impropria, resistenza e lesioni. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso e che non lo denunci semplicemente “a piede libero”, perché se così fosse non avremmo risolto nulla. Comunque, c’è da dire che il suo modo vigliacco di operare ha messo in modo una gara di solidarietà che fa onore alla città.