Durante un controllo di routine per contrastare il crescente fenomeno della ludopatia, gli agenti del commissariato di Città di Castello hanno trovato un minorenne all’interno di una sala giochi mentre utilizzava una delle macchine. L’attuale legge non consente la presenza di minorenni in questi locali; è bastato un semplice controllo per dare corso alla violazione che è costata al titolare dell’esercizio commerciale una multa da 13 mila euro e la segnalazione del locale che, probabilmente, riceverà una sospensione dell’attività prevista dalla legge da 10 a 30 giorni.
Da recenti ricerche è emerso che tra gli umbri di 15-74 anni, nel 2014 ha praticato giochi d’azzardo entro i 12 mesi precedenti il 25,3%, e tra questi il 5,6% presentava un profilo di gioco problematico: si stima che, circa 10.000 cittadini umbri, dovrebbero essere raggiunti da interventi di prevenzione o di cura.
Gli umbri, al pari di tutti gli italiani, spendono molti soldi per il gioco: nel 2016 hanno riversato nel gioco d’azzardo lecito (senza contare il gioco on line) 1.099 milioni di €, dei quali il 69% nelle slot machine.
Sono in tutto 301 le persone,in Umbria, che sono state prese in cura nelle USL 1 e 2 con una crescita del 50 percento registrata tra 2013 e 2017. Ma il fenomeno è in costante e pericolosa crescita se si considera il gioco on line, praticamente fuori controllo.
Sono diversi i centri di recupero sorti dal 2014 a cura della Regione a Foligno e successivamente a Terni,a Perugia, a Città di Castello e Orvieto.