Al professionista è contestato dalla procura il «decesso per colpa» della paziente che aveva visitato a casa in qualità di medico di guardia in servizio di continuità assistenziale»
È finito sotto processo un medico di Perugia, accusato di omicidio colposo per la morte di una donna di 58 anni avvenuta nel 2017 a Umbertide. Al professionista è contestato dalla procura il «decesso per colpa» della paziente che aveva visitato a casa in qualità di medico di guardia in servizio di continuità assistenziale.
«Sottovalutando – si legge nel capo di imputazione – la rilevanza degli specifici fattori di rischio assistenziale cardiovascolare della paziente – trattandosi di donna di 58 anni di età, fumatrice ed ipertesa da 7 anni – nonché la sintomatologia lamentata, forte e persistente dolore epigastrico, pressione alta, sudorazione».
Secondo la procura, infatti, il medico avrebbe omesso «per grave negligenza o imperizia, di avviare subito al paziente alle necessarie indagini strumentali, che avrebbero evidenziato a breve (nel giro di 1-2 ore), la diagnosi corretta di ischemia miocardica in atto e l’urgenza del trattamento chirurgico presso una struttura specializzata, che con elevato grado di probabilità avrebbe scongiurato il decesso».
Decesso avvenuto poco prima delle sette di sera, «dopo oltre sei ore dalla visita» del medico, per un «infarto del miocardio complicato da rottura cuore».
L’imputato, difeso dall’avvocato, Francesco Falcinelli, respinge le accuse.
In giudizio come responsabile civile anche la Usl, rappresentata dall’avvocato Giancarlo Viti. Ora sarà la perizia a indirizzare il prosieguo del procedimento.