Il mondo dell'Editoria umbra è in forte crisi e serve un intervento consapevole delle istituzioni, della Regione; affinché si possa continuare ad investire nell'informazione in Umbria : una regione troppo piccola per 4 quotidiani, nuove idee editoriali e decine di testate on line per una triste realtà : poche vere ” buone penne ” nel territorio umbro, più piccolo di un quartiere della capitale, dove la gente non legge ed il livello culturale è medio/basso.
La prima commissione consiliare, presieduta da Andrea Smacchi ha incontrato la classe degli editori per affrontare il problema della crisi della stampa tutta in Umbria .”Ogni giorno – e'' stato sottolineato – le testate giornalistiche online che operano in Umbria hanno 150mila contatti, anche se di pochi minuti, le emittenti televisive locali raggiungono in totale 120mila telespettatori, 20mila sono i lettori dei quotidiani” Sarebbe opportuno verificare i dati e citarne la fonte da cui esse provengono , poichè, così presentati, mostrano un sistema di valutazione, forse un po' azzardato, confuso e lontano dalla realtà .
L'intero mondo dell'editoria umbra attraversa una fase di profonda difficolta'' che coincide con la crisi economica che attanaglia da anni famiglie e imprese e non in ultimo per il conseguente calo dei consumi e della pubblicità: sono calati gli investimenti della telefonia, del settore automobilistico e dei servizi e la GDO stringe i denti ; un dato disastroso per quanto reale , malgrado le dicerie, perché i segnali di crescita sono ancora deboli e lo saranno per tutto il 2016/17 .
I canali media locali soffrono moltissimo e chiudono i battenti, come recentemente accaduto per il Giornale dell''Umbria che ha la colpa di essere stato gestito con molta improvvisazione e poco controllo gestionale.
Serve una legge specifica, un progetto di rilancio, visto che non sono possibili aiuti di Stato all''editoria e tanto meno da parte delle Regioni. Occorre tutelare le testate presenti e non porre attenzione alle novità ( si vocifera della nascita di un quotidiano pronto a prendere il posto del Giornale dell'Umbria.In Umbria tutto è possibile nel rispetto della sua classe dirigente – inesistente -).
Ocorrono contributi per l'efficientamento delle strutture, che ha pesantemente colpito le emittenti nel passaggio obbligato dall''analogico al digitale, per salvare posti di lavoro e per gli investimenti, ma serve una attenzione per quelle testate che offrono un servizio all'informazione da indipendenti, nel rispetto di un servizio di qualità.
È questo il caso di Umbria Settegiorni che quest'anno festeggia amaramente i suoi venti anni di attività ed il traguardo delle copie prodotte 17.920.000 copie distribuite in venti lunghi anni nelle edicole e puntuali ( da oltre 18 anni ) nelle principali famiglie umbre attraverso i servizi di abbonamento di Poste italiane. In 20 anni Umbria Settegiorni, più di altre si è evoluta e rimane una testata che merita il diritto di continuare la sua importante presenza nel territorio.
La Regione Umbria guardi ai progetti di legge sull''editoria che altre Regioni stanno portando avanti con motivato interesse o rifinanzi la legge 3/2000, troppo incentrata sul Corecom e rimasta lettera morta per quanto attiene agli aiuti alle testate”.
Il quadro che gli operatori hanno fatto emergere – si dice nella nota diffusa – è ” quello di una regione dove si legge pochissimo, sia libri che giornali e, per quanto riguarda le emittenti, “si prende in considerazione solo la Rai mentre – sostengono gli operatori delle tv locali – anche noi svolgiamo un effettivo servizio pubblico”. Il presidente Smacchi ha annunciato che la commissione terminerà' la fase di audizioni ed ha in programma l''incontro con il Corecom dell''Umbria, per poi giungere a una proposta di risoluzione per l''editoria umbra, raccogliendo l'invito a verificare quanto è stato fatto in materia dalle altre Regioni.
Carla Casciari (Pd) ha ricordato che la Regione Umbria e'' la sola, insieme ad alcune province, ad aver aderito al progetto “In vitro”, per invitare alla lettura gli studenti a partire dalle scuole dell''infanzia e delle elementari, con libri di testo distribuiti in collaborazione con i pediatri e l''Ufficio scolastico regionale.
Silvano Rometti (SeR) ha puntualizzato che le istituzioni hanno tutto l''interesse a mantenere vitale il settore dell''editoria, sul quale ha presentato una specifica mozione perchè “ci sono margini di intervento da parte della Regione”
Maria Grazia Carbonari (M5S) ha proposto di “creare un''abitudine alla lettura in tutte le classi delle nostre scuole, dalle elementari alle superiori, con la lettura ragionata di un quotidiano in ogni classe”.
Valerio Mancini (Lega Nord) ha proposto di “individuare la soluzione giusta per fare in modo di mantenere la pluralità dell''informazione, cui l''opposizione tiene molto, in una regione che ne ha le potenzialita'', visti gli oltre 800mila abitanti”.