Una ex atleta russa , medaglista olimpica e vincitrice nella vela la medaglia di bronzo a Seul nel 1988, avrebbe fatto parte di una organizzazione (composta di quattro persone) che – secondo gli inquirenti – avrebbe gestito il sequestro di minori all’estero. I componenti dell’organizzazione – contro i quali sono state eseguite (dai carabinieri) ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. L’accusa rivolta agli arrestati è di associazione a delinquere finalizzata al compimento di vari reati tra cui “tratta di persone”, “sequestro di persona” e “sottrazione e trattenimento di minore all’estero”.
L’organizzazione – sostengono gli inquirenti – aveva base a Capaci in provincia di Palermo. Le famiglie colpite ,per recuperare il loro bambino rapito erano disposte a pagare anche 200 mila euro. La banda avrebbe avuto sedi in mezzo mondo che sfruttava la Sicilia per la sua vicinanza con l’Africa. Dal paese in provincia di Palermo è scattata un’inchiesta che si estende dal Maghreb al Nord Europa, passando per i paesi dell’Est. Gli arrestati sono tre stranieri e un palermitano. Moskalenko, nata in Ucraina, trasferitasi a Palermo ormai da oltre vent’anni è imprenditrice nel settore charterismo nautico.
L’inchiesta (denominata Caronte) aveva preso il via dalle indagini sull’incendio dell’albergo Portorais a Cinisi a due passi dall’aeroporto “Falcone Borsellino” che si è verificato la notte tra il 28 e 29 maggio. Un incendio doloso che ha distrutto la struttura che era chiusa da qualche anno. Nel corso delle intercettazioni i carabinieri hanno ricostruito l’organizzazione e il ruolo che sarebbe stato giocato dalla Larysa Moskalenko che oltre ad essere la compagna del titolare dell’albergo gestisce un’agenzia di noleggio di barche di lusso. Sarebbe stata lei a mettere a disposizione imbarcazioni e skipper per la tratta dei minori. La mente del gruppo sarebbe un norvegese, mentre chi avrebbe organizzato i traffici si tratterebbe di uno svedese. Loro avrebbero utilizzato come base la zona di Capaci e la logistica messa a disposizione dalla ex medaglia olimpica di vela nata in Ucraina ma da anni trapiantata in Sicilia. L’indagine è coordinata dal pm Geri Ferrara gli arresti. A firmare gli arresti il gip Nicola Aiello.