(A.L.) L'Istat ci racconta che da qualche tempo l'inflazione è vicina allo 0, ma questo si scontra con la dura realtà quotidiana ed il dato ufficiale è dovuto solamente al costo dei carburanti che negli ultimi due anni sono scesi. Se la macchina la puoi lasciare in garage
lo stesso non puoi fare con l'acqua, i rifiuti e tutte le tariffe imposte dai comuni, sempre più pesanti e non di rado anche scadenti. Così scopriamo dall'Osservatorio “Prezzi e mercati” di Unioncamere che in un solo anno l'acqua si paga mediamente l'8,5%, in due anni i rifiuti sono aumentati del 5%, Tra le tariffe a controllo nazionale spiccano le tariffe postali, aumentate del 12%, e le tariffe telefoniche (+4,1%).
Poichè gli aumenti delle buste paga e delle pensioni vengono conteggiati da quanto afferma l'Istat il risultato è che ogni anno che passa siamo tutti più poveri e di conseguenza si riducono i consumi ed il Pil non cresce. Il famoso paniere della spesa non regge più e l'unico indice reale la differenza tra quanto si prende e quanto si spende messo a confronto con le vendite: se la spesa aumenta ed i consumi calano, ecco questo è il valore reale dell'aumento del costo della vita. Non per niente dall'inizio della crisi il reddito pro capite disponibile è sceso di un terzo.