Stop all’aumento di capitale. I Commissari straordinari nominati dalla Banca d’Italia alla Banca Popolare di Spoleto, in un comunicato diffuso nella giornata di ieri, hanno annunciato l’annullamento delle modifiche allo statuto della Banca approvate l’estate scorsa, modifiche che prevedevano anche l’aumento di capitale. Nel comunicato emesso dai Commissari viene riferito che il 15 Febbraio la Banca d’Italia ha rilevato che “le risultanze dei recenti accertamenti ispettivi…(costituiscono) motivi ostativi al rilascio all’autorizzazione ex articolo 56 del Testo Unico Bancario, relativa alle variazioni statutarie riguardanti l’operazione di rafforzamento patrimoniale, deliberate dall’assemblea dei soci del 10 Agosto 2012”. Nell’occasione l’assemblea dei soci della BpS aveva delegato il consiglio di Amministrazione della Banca a procedere ad un aumento di capitale fino ad un massimo di 30 milioni di euro e per la emissione di obbligazioni convertibili fino ad un massimo di 70 milioni.
In base all’articolo 56 del Tub. Ed è questo che è stato stoppato, in forza dell’art. 56 del Tub che così recita: “La Banca d’Italia accerta che le modificazioni degli statuti delle banche non contrastino con una sana e prudente gestione”. Dunque no all’aumento di capitale ma- comunicano i commissari – nessun ostacolo alle altre variazioni statutarie prospettate, relative ad adeguamenti a prescrizioni normative o facoltà consentite dall’ordinamento, perché non contrastanti con la sana e prudente gestione della Banca. Nel comunicato dei Commissari si fa presente però che “la Banca d’Italia, in merito al procedimento di rilascio dell’autorizzazione ex art. 56 TUB, fa riserva di successive comunicazioni”.
Preoccupato il personale. La situazione che si sta creando preoccupa sia il personale della Banca sia quelle imprese che hanno sempre avuto rapporti positivi con la BpS.
L’organo di coordinamento Fiba-Cisl della BpS con un comunicato solleva il problema delle quote del Monte dei paschi di Siena che dovrebbero essere rilevate da un nuovo socio, e denuncia l’eccessivo 0ttimismo che ha caratterizzato le risposte della governance della Banca sul tema, alle domande pressanti del personale.
Il comunicato così conclude: “La FIBA-CISL continuerà a essere allineata a favore della Banca, perché crediamo che il ruolo dall’Istituto e di tutti i lavoratori, sia quello di sostenere le idee, i progetti e quindi il futuro della clientela che ha riposto in noi la propria fiducia, e siamo fortemente convinti di continuare ad assicurare questa importante funzione sociale.
Le cento assunzioni. La FIBA-CISL ha a cuore il mantenimento dei livelli occupazionali, sia per la riconferma dei numerosi ragazzi assunti a tempo determinato, sia per il rispetto e le garanzie nei confronti di tutti i colleghi, indistintamente, anche di coloro verso le cui ‘regole di ingaggio’, questa Organizzazione ha preso le distanze, ed anche con la speranza che la graduatoria per 100 assunzioni nel prossimo triennio (sono pervenuti circa tremila eccellenti curricula di giovani Laureati e Diplomati), non resti una illusione o, ancor peggio, un meschino strumento pubblicitario.
Auspichiamo quindi una rapida soluzione delle criticità societarie e manageriali, dando spazio a eventuali ma concrete proposte che possano garantire il rilancio dell’Istituto, la territorialità creditizia e l’occupazione”.