Dopi i fatti della notte in Viale Brin, che hanno visto protagonista l'Ad di Ast Lucia Morselli, i sindacati di categoria Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl, hanno dato mandato all’avvocato Andrea Cavicchioli di presentare un ricorso urgente ex art.28 legge 300/70 per comportamento antisindacale e di predisporre un esposto nei confronti di tutte le autorità preposte.
“Affinché – si legge in una nota – siano poste in essere tutte le iniziative, gli atti e i provvedimenti diretti ad evitare situazioni come quella in questione, che possono provocare gravi conseguenze e che non hanno ragione alcuna”.
Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria ribadiscono il loro sostegno alle iniziative assunte in queste ore da Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl “tese a respingere le provocazioni rappresentate dal taglio dei turni aziendali finalizzate al ridimensionamento dell'attività produttiva, ai licenziamenti e alla cancellazione dell'integrativo aziendale”. Provocazione che – scrivono in una nota – “ha avuto un'ulteriore grave accentuazione con la visita notturna della Ad dell'Ast Lucia Morselli al presidio dei lavoratori di fronte ai cancelli di viale Brin”. “Nella storia del movimento sindacale italiano e umbro – proseguono Cgil, Cisl e Uil – non si ha memoria di altrettanta spudoratezza.
L'atteggiamento della Ad e' stato respinto dal grande senso di responsabilità dimostrato, ancora una volta, dai lavoratori dell'Ast”. Ora, secondo i sindacati, “il Governo deve saper svolgere una funzione vera e non quella di mero arbitro, tra chi punta alla chiusura dell'attività e chi vuole salvare il futuro del territorio. Per questo riteniamo necessario che il Governo Renzi faccia seguire alle parole i fatti. I fatti di un impegno concreto per il futuro del polo siderurgico ternano, mettendo in campo tutte quelle iniziative necessarie, compresi i contratti di solidarietà, per scongiurare – concludono Cgil, Cisl e Uil – i licenziamenti e garantire un futuro produttivo a Terni e all'Umbria”.