Nel tardo pomeriggio di lunedì 29 maggio i Carabinieri della Compagnia di Città della Pieve sono intervenuti in Piegaro, Vocabolo Fibbino, a seguito di segnalazione pervenuta al 112 da parte del titolare di un agriturismo che riferiva che la propria compagna, una 32enne di origini ucraine, si era allontanata dalla loro abitazione manifestando intenti suicidari.
I Carabinieri, giunti sul posto, hanno appurato che la coppia aveva in uso un appartamento all’interno della citata struttura ricettiva e che poco prima aveva avuto un acceso diverbio per motivi non meglio specificati. Gli operanti hanno constatato che la donna si trovava in evidente stato di alterazione, tanto che, nonostante la presenza dei militati, ha versato del liquido infiammabile sul pavimento della cucina dell’agriturismo, senza però riuscire nell’intento di dargli fuoco.
Subito dopo, impossessatasi di alcuni grossi coltelli da cucina, ha raggiunto l’appartamento posto al terzo piano della struttura, chiudendosi al suo interno e minacciando di togliersi la vita qualora qualcuno avesse cercato di avvicinarsi. La situazione, nonostante i numerosi tentativi di dialogo posti in essere dai Carabinieri, è rapidamente degenerata e la donna ha continuato a minacciare gravi gesti autolesionistici mediante l’utilizzo dei coltelli o di gettarsi dalla finestra dell’abitazione. In via precauzionale, sono intervenuti anche i sanitari del 118 e i Vigili del Fuoco di Perugia.
In tarda serata, grazie ad una lunga trattativa messa in atto dal “negoziatore” del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Perugia, unitamente al Comandante della Stazione CC di Piegaro, la donna è stata convinta ad uscire dai locali in cui si era barricata.
Quest’ultima però, quando è uscita dal fabbricato e ha raggiunto il giardino dell’agriturismo, ha impugnato un coltello e tentato di colpire i Carabinieri che, fortunatamente, sono riusciti a fermarla e immobilizzarla senza riportare ferite.
La trentaduenne, quindi, è stata presa in cura dai sanitari del 118 presenti sul posto e portata alll’Ospedale di Perugia dove è stata sottoposta all’ASO (accertamento sanitario obbligatorio), con conseguente ricovero volontario presso il reparto di psichiatria.