Soddisfazione del Sappe che attraverso Fabrizio Bonino ha spiegato la dinamica dei fatti congratulandosi con il personale di polizia
Un detenuto assai noto per diversi comportamenti critici a suo carico, in carcere per scontare la pena di omicidio nella struttura di massima sicurezza del carcere di Maiano,a Spoleto, ha tentato la fuga.
Il segretario umbro del Sappe (sindacato autonomo polizia penitenziaria), Fabrizio Bonino, si è congratulato con i responsabili della struttura per “la professionalità ed il senso del dovere con cui espleta il servizio”.
Il Sappe ha spiegato in una nota stampa che un detenuto nigeriano di 30 anni “già resosi protagonista di numerosi eventi critici favoriti anche dalla sua prestanza fisica, ha scavalcato le mura del cortile – dei passeggi – per evadere”
L’ergastolano è stato notato dall’agente alla vigilanza che ha suonato l’allarme generale ed ha avvisato telefonicamente la sala operativa, In pochissimi minuti, grazie alla tempestività degli interventi in contemporanea su più lati del muro di cinta interno, gli agenti sono riusciti a bloccarlo e a riportalo in cella.
“A Spoleto – ha dichiarato il sindacalista – c’è sicuramente un’ottima organizzazione e sicurezza in carcere, ma negli ultimi mesi la carenza di organico di polizia penitenziaria ed il continuo invio di detenuti ingestibili, sta creando numerosi disagi al poco personale in servizio; l’assenza di strutture e celle che possano contenere tali individui pericolosi e psicologicamente instabili induce il Dap a trasferirli continuamente, provocando così ripetuti eventi critici di violenza nelle carceri “
Il sindacato di Spoleto ha riferito che nei primi sei mesi del 2022 si sono verificate 10 evasioni da istituti penitenziari, altre 9 da detenuti erano stati ammessi a lavoro all’esterno e 13 dopo avere fruito di permessi premio.
Il problema degli istituti penitenziari in italia , crea moltissimi disagi a causa dal sovraffollamento, che sembra essere tornato centrale con la fine dell’emergenza.
Un altro fattore critico riguarda le morti in carcere, in particolare i casi di suicidio. Un problema da non sottovalutare e qui aggiungiamo il terzo problema che riguarda le condizioni dei carcerati e anche dal punto di vista della salute mentale.